Ancora foto bruciate di Meloni, ancora odio contro il presidente del Consiglio. Siamo a Torino, dove 30mila persone ieri si sono radunate per l’Eid al-Fitr, la preghiera che chiude il mese del Ramadan per i fedeli musulmani. Se arrivasse un alieno penserebbe di trovarsi in una città araba, invece quello è il Parco Dora di Torino. Alla festa per la fine del Ramadan c’è anche il sindaco dem Lo Russo: “Torino è una città che si è costruita sulla capacità di includere”. Il sindaco, con la fascia tricolore, era in prima fila per osservare donne velate e sentire “Allahu akbar (Allah è il più grande)” ripetuto in continuazione. Lo stesso sindaco che ha recentemente rinnovato il patto di collaborazione con il centro sociale Askatasuna, il più pericoloso d’Italia, sotto processo per associazione a delinquere.
Finita la preghiera parte il corteo Pro Palestina, organizzato dal comitato “Torino per Gaza”. Alle bandiere palestinesi e ai soliti cori contro Israele ecco l’ennesimo gesto di odio contro le istituzioni: al rogo la foto di Giorgia Meloni, oltre a quella del presidente Ue Ursula Von der Leyen. Il sindaco non ha preso parte al corteo, composto da poche centinaia di persone, ma non arriva neanche una parola di solidarietà al presidente del Consiglio. Ormai è la quotidianità bruciare fotografie e manichini di Giorgia Meloni, senza dimenticare gli insulti e le minacce. In nome dell’integrazione tutto è ammesso, la domanda è cosa sarebbe accaduto se l’atto fosse stato commesso da 30mila cattolici che, dopo aver festeggiato la Pasqua, avessero svolto un corteo pro Israele bruciando l’immagine di Elly Schlein o di Giuseppe Conte.
“Vergognoso. Interrogazione al Ministro”
Fratelli d’Italia chiede di fare luce e presenta un’interrogazione al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi: “Grave vedere messo a fuoco il manifesto con il volto di Giorgia Meloni da chi solo poche ore fa vedeva concesso uno spazio pubblico per celebrare la fine del Ramadan. E’ vergognoso che questa sia la risposta della comunità islamica all’Italia che li sta accogliendo, tanto più in assenza di una parola di condanna da parte delle loro rappresentanze religiose e del sindaco che tuttavia si è affrettato a partecipare alle celebrazioni. Evidentemente c’è un problema di integrazione come la manifestazione di Torino dimostra, dove le aperture vengono viste ingiustamente come occasione per compiere simili atti di prevaricazione. Con un’interrogazione al Ministro chiediamo che si faccia luce su un episodio che uniti a certi messaggi di intolleranza verso le nostre istituzioni è preoccupante”. Lo dichiara il vicecapogruppo di FdI alla Camera, Augusta Montaruli.
Vogliamo conoscere le loro preghiere tradotte in Italiano.
Ma il Sindaco di Torino si è mai preoccupato di farsi tradurre le parole della preghiera del fine Ramadan? Le confronti con le parole del Padre Nostro e vediamo chi è più inclusivo e più democratico. I fratelli figli dello stesso Padre o gli infedeli che meritano la morte?
Proprio ieri il nostro Presidente della Repubblica ha avuto il coraggio di fare gli auguri a queste persone in occasione della fine del Ramadan perchè l’Italia secondo la Costituzione è uno Stato che rispetta la libertà di religione e l’accoglienza senza pregiudizi. In questo modo la Costituzione dei doveri vale per gli Italiani, la Costituzione dei diritti vale per gli stranieri. Ci sono le premesse per far nascere il razzismo e combatterlo inventando diritti solo per qualcuno.(aggravandolo)