Torna il sogno rosso: “Requisire le case sfitte”. La proposta choc della sinistra

Il Piano per la giustizia abitativa presentato ieri a Montecitorio da Pd, Avs e M5s. E la regina delle occupazioni, Ilaria Salis, scrive un post allucinante sui carabinieri morti

L’alleanza per il gran ritorno del sogno rosso: limitare la proprietà privata. Ilaria Salis ha fatto scuola a sinistra, i suoi colleghi di Pd, Avs e M5s ieri alla Camera, hanno presentato il “Piano nazionale per la giustizia abitativa”. I testimonial della proposta a Montecitorio sono stati Marco Furfaro, braccio destro di Schlein, Marco Grimaldi, pro-Pal di Alleanza Verdi e Sinistra, e Agostino Santillo del Movimento 5 Stelle. “Requisizione temporanea, non per la piccola proprietà, ma per i grandi speculatori che tengono immobili sfitti”, il piano della sinistra. Furfaro ha tentato di spiegare la ratio: “Vogliamo trasformare la casa in un diritto reale. Perché avere un tetto sopra la testa non è un lusso ma la base della dignità, della sicurezza e della libertà di ogni persona”. Grimaldi ha sottolineato che “non è estremismo, piuttosto giustizia abitativa”. La proposta si scaglia anche contro gli alloggi temporanei: “Stabiliamo un limite ai giorni di affitto breve e un tetto al numero di B&B per zona”. Ieri è stato anche detto che non dev’essere il mercato a gestire la questione abitativa ma la politica, su quale base non si capisce. Il presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa ha commentato così: “Ci preoccupa molto che in una conferenza stampa congiunta di parlamentari della quasi totalità dell’opposizione si sia parlato del tema della casa in termini così apertamente illiberali”. E poi ha stroncato la proposta: “Non è con limitazioni e divieti agli affitti brevi, con inquietanti censimenti delle case degli italiani, o con minacce di requisizioni degli immobili vuoti che si risolvono i problemi abitativi”. 

Il Piano Casa del governo Meloni

Questo Piano arriva proprio mentre il governo Meloni sta già affrontando la crisi abitativa con proposte concrete: riorganizzazione dell’edilizia residenziale pubblica, sull’housing sociale e sul co-housing, sul partenariato pubblico-privato per la costruzione di nuovi immobili e il recupero di quelli esistenti. Tutto ciò attraverso uno stanziamento di 660 milioni di euro. “A giugno 2026 restituiremo 150mila alloggi popolari ristrutturati”, ha affermato al Meeting di Rimini, il vicepremier Matteo Salvini. A questo si aggiungono il Fondo per le garanzie sui mutui per le giovani coppie, rinforzato dal governo e in crescita di oltre il 20% rispetto allo stesso periodo del 2024, per un importo complessivo pari a 4,8 miliardi di euro, in aumento del 34%. “Abitazioni per le famiglie. Sul piano casa lavoriamo su decine di migliaia di abitazioni a prezzi calmierati”, ha aggiunto Salvini. Inoltre, nella manovra è prevista la revisione del quoziente familiare e un diverso peso della prima casa all’interno dell’Isee. 

Per Salis “politica corresponsabile” della tragedia di Castel D’Azzano

Dopo aver parlato di proposte e controproposte, è doveroso citare il post allucinante di Ilaria Salis sulla “giustizia abitativa”: “In questi giorni, la crisi abitativa e la povertà crescente in Italia sono tornate drammaticamente al centro della scena, da Sesto San Giovanni a Castel d’Azzano” (in cui hanno perso la vita tre carabinieri). “Alla radice di quei gesti disperati e terribili c’è una questione sistemica – ha scritto Salis -: la negazione di un diritto fondamentale, che genera sofferenza e disagio in fasce sempre più ampie della popolazione. E se la politica continuerà a non affrontare le cause profonde di questa crisi, dovrà considerarsi corresponsabile – insieme a quel capitalismo che ha trasformato la casa da bene essenziale a bene speculativo – di ciò che di orribile accade. E – ha concluso – dovrà assumersene la responsabilità politica. Perché avere la sicurezza di un tetto sopra la testa non può essere un privilegio di classe: è condizione essenziale per una vita dignitosa e felice”. Parole di una europarlamentare europea che lasciano attoniti. Commentare sembra addirittura superfluo, sfruttare una tragedia per rilanciare lotta di classe, accuse al capitalismo e responsabilità politiche appare sciacallaggio puro. 

Resta aggiornato

Invalid email address
Promettiamo di non inviarvi spam. È possibile annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.
Alessandro Guidolin
Alessandro Guidolin
Classe 1997, piemontese trapiantato a Roma. Laureato in giurisprudenza, appassionato di politica e comunicazione. “Crederci sempre arrendersi mai”

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.