“Firenze non è una città razzista. Che senso ha manifestare accusando il comportamento della Municipale che ha agito nel pieno rispetto dei protocolli, stando anche a quanto detto dai sindacati? Gli agenti si sono limitati a fare il loro dovere e di fronte a un soggetto che si è rifiutato di dar loro i documenti, aggredendolo, non avrebbero potuto e dovuto comportarsi diversamente. Sia chiaro: conosco molti agenti della Municipale fiorentina e so che avrebbero fatto lo stesso con un bolognese, un cinese, un peruviano, un indiano ecc… Non c’entra niente il colore della pelle! La comunità senegalese è molto numerosa e spesso anche integrata in città. Ma integrazione significa anche e soprattutto rispetto delle regole e dell’autorità. L’ambasciatore dovrebbe spiegarci perché ritiene che Firenze sia una città razzista, oltre ad illustrare ai suoi concittadini che l’obbligo di esibire i documenti, se richiesti dalle forze dell’ordine, è previsto dalla legge. In questo modo farebbe un favore a Firenze ed alla sua comunità, non gettando inutile benzina sul fuoco”. Lo dichiara Francesco Torselli, capogruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio regionale toscano.
Torselli all’Ambasciatore del Senegal: “Firenze non è razzista. Perché i suoi concittadini si rifiutano di esibire i documenti?”
“Assurdo manifestare per l’episodio di Ponte Vecchio”