Ilaria Salis, europarlamentare di Alleanza Verdi e Sinistra, in visita ufficiale al centro sociale Askatasuna di Torino. No, non è un errore, Ilaria Salis si è davvero recata nel luogo dell’odio e della violenza per eccellenza. Quel centro sociale che “vanta” a suo carico diverse pronunce del tribunale di Torino per associazione a delinquere a causa di oltre dieci anni di azioni violente e illecite, legate al cantiere della Tav e contro le forze dell’ordine. Secondo la Cassazione il centro sociale di corso Regina Margherita avrebbe creato, soprattutto in Val di Susa, un vero e proprio “laboratorio di sperimentazione”, per quanto riguarda le violenze. Secondo “un programma delittuoso nel cui ambito le cosiddette lotte sociali sono state alimentate grazie ad iniziative economiche comuni e poi realizzate con preordinate e sistematiche violenze”. Nel dossier vengono descritti gli scontri e le violenze avvenute nelle piazza a Torino, come ad esempio gli assalti nei cortei del 1° maggio e in Val di Susa al cantiere della Tav Torino-Lione. Ma nelle carte ci sono anche i tentativi di infiltrarsi nei collettivi pacifici come quelli ambientalisti per radicalizzarne la protesta. Stesso discorso in occasione delle proteste dei movimenti studenteschi.
Il weekend alternativo della Salis si è sviluppato all’insegna della legittimazione di chi fa dell’illegalità e della lotta allo Stato la propria missione. Oltre alla serata ad Askatasuna che l’assessore comunale alle Politiche Sociali di Torino, Jacopo Rosatelli, ha definito “bellissima”, si è incontrata al presidio di San Didero con il movimento No Tav che da anni agisce indisturbato in Val di Susa. Poco dopo il faccia a faccia con la loro eroina gli attivisti hanno divelto le transenne per insediarsi, di nuovo, nei terreni appena espropriati: “I No Tav si riprendono il presidio di San Giuliano” hanno dichiarato i facinorosi dopo aver sfondato le barriere. Tutto ciò dopo meno di un mese dagli scontri del 6 ottobre, nei quali gli stessi violenti avevano risposto agli sgomberi della Polizia con una battaglia di tre ore con i soliti metodi: bombe carta, lancio di oggetti e aggressioni alle forze dell’ordine.
La paladina degli estremisti di sinistra, degli occupanti di case, dei centri sociali non poteva farsi mancare una visita in carcere (alle Vallette di Torino) per “testimoniare” le “cattive condizioni” delle detenute e scagliarsi contro il decreto Sicurezza voluto dal governo Meloni.
FdI: “Fatto gravissimo”
Il suo partito sostiene la legittimità della “visita ufficiale”, da Pd e M5s invece silenzio sulla vicenda. Ormai Avs pur di prendere qualche voto in più decide di strizzare l’occhio all’estremismo di sinistra, mentre Schlein e Conte con il loro silenzio giustificano le violenze, tutto in nome della costruzione del Campolargo. Atteggiamento diametralmente opposto rispetto alla condanna di Fratelli d’Italia: “La presenza di Ilaria Salis ad Askatasuna non rappresenta la visita di un parlamentare europeo in un centro sociale qualunque, ma nella casa della violenza e dell’odio politico senza mai pentimento. È un fatto gravissimo, forse auspicato da chi voleva una sanatoria di quel posto, di certo dannoso per coloro che credono nel confronto e non nella violenza ideologica, usata come arma di ricatto nei confronti dello Stato. Ci auguriamo che tutte le forze politiche vogliano prendere le distanze dalle frange violente dell’estremismo autonomo, anziché rincorrerle e continuare a dare legittimità a chi aggredisce forze dell’ordine e mette a ferro e fuoco le nostre città, come avvenuto nelle scorse settimane”. Lo dichiara il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, Augusta Montaruli.
Purtroppo il vero colpevole non è lei, non sono impazzito aspettate un attimo, ma chi l’ha liberata da dove si trovava e fatta eleggere al parlamento europeo: vero Fratoianni e Bonelli? Che schifo!