“Assurdo parlare della questione dei trasporti e della loro capacità di rispondere alla sfida dei contagi come se fossimo all’inizio di questa emergenza. Dobbiamo purtroppo constatare che i governi che si sono succeduti durante la pandemia sono stati incapaci di mettere in campo una strategia organica per scongiurare gli assembramenti e bordo. Il caos e l’assenza di linee guida hanno rappresentato, e ancora oggi rappresentano, l’unica costante in materia di trasporti. Non si possono addossare tutte le responsabilità a comuni e regioni se il governo centrale ha dimostrato più e più volte di non volersi prendere l’onere di offrire indicazioni univoche e risorse adeguate. Il potenziamento dell’offerta di trasporto pubblico è stato insufficiente tanto quanto tutto ciò che concerne la loro sanificazione. Viviamo una situazione di forte precarietà e approssimazione a causa dei notevoli ritardi accumulati e delle risorse sprecate in mille rivoli anziché in investimenti. Il ministro dei trasporti di Draghi, così come quello del governo Conte, hanno gravi responsabilità i limiti tecnici della rete erano facilmente prevedibili così come era doveroso provvedere per tempo al potenziamento e alla riorganizzazione del servizio. Il rientro a scuola a settembre rappresenta una costante, ma per qualcuno sembra una variabile inattesa.”
Lo dichiara Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera (FdI) ospite del programma ‘Coffee Break’, su La 7.