“Nei primi sei mesi del 2025, le entrate tributarie del nostro Paese — pari a 257,3 miliardi di euro — sono cresciute di 8,5 miliardi (+3,4 %) rispetto allo stesso periodo del 2024, come evidenziato dalla Banca d’Italia.È fondamentale ribadire con chiarezza che questo incremento non è frutto di un aumento della pressione fiscale, ma riflette soprattutto un aumento dell’occupazione: più contribuenti attivi che versano regolarmente, oltre ad altri fattori di lungo periodo, come la crescita dell’economia e la maggiore stabilità del mercato del lavoro, e di breve periodo, come l’andamento positivo dei consumi e delle esportazioni. In particolare, anche la Corte dei Conti, nella sua audizione sul Documento di Finanza Pubblica 2025, richiama l’importanza del contesto macroeconomico e del rapporto tra produttività e occupazione nel sostenere la solidità delle entrate, senza ricorrere ad aumenti fiscali. Insomma, non c’è alcun aggravio fiscale in atto. Il risultato positivo sul versante delle entrate tributarie è la conferma di una dinamica economica più favorevole, in cui a giocare un ruolo decisivo è un maggiore impiego e una più ampia base contributiva.”
Così in una nota il Senatore Nicola Calandrini, presidente della 5a commissione Bilancio.