Trump ridimensiona le forze armate: verso una riduzione delle truppe in Europa

L’amministrazione Trump sta affrontando con decisione dossier complessi, trascurati da Biden, con un’attenzione particolare alla razionalizzazione della spesa militare. Le forze armate USA risultano sovradimensionate rispetto alle attuali esigenze strategiche, rendendo necessari tagli mirati. Secondo Jennifer Kavanagh, analista di Defense Priorities ed ex ricercatrice presso la RAND Corporation, questo processo potrebbe portare al ritiro di migliaia di soldati da basi europee, come quelle in Germania e Polonia, per allineare le risorse agli obiettivi nazionali.

Un esercito più snello

Un’analisi condotta dall’American Enterprise Institute ha evidenziato che l’esercito sarà il principale candidato a subire riduzioni, seguendo le linee guida del segretario alla Difesa Pete Hegseth. Ridurre le forze terrestri consente risparmi immediati, con meno unità da mantenere e minori costi per addestramento ed equipaggiamenti. Strategicamente, questa scelta riflette il crescente focus sull’Asia, dove Marina e Aviazione giocano un ruolo chiave rispetto alla fanteria. Tagliare personale attivo, incluse forze speciali e reparti di combattimento, appare inevitabile, anche se il Pentagono smentisce voci su una riduzione di 90.000 posizioni, suggerendo una possibile riorganizzazione per mantenere efficacia con meno risorse.

L’impatto delle operazioni al confine

Un elemento cruciale è l’impegno al confine con il Messico, priorità assoluta per Trump. Circa 6.600 militari, prevalentemente dell’esercito, e 2.000 membri della Guardia Nazionale sono attualmente schierati per operazioni di sicurezza frontaliera. Il generale Gregory Guillot, comandante del NORTHCOM, prevede che queste missioni dureranno anni, coinvolgendo decine di migliaia di soldati. Questo ridurrà la disponibilità di truppe per missioni all’estero, con un impatto significativo sulla presenza in Europa, dove si stima una possibile riduzione di 10.000-20.000 militari, soprattutto in Germania e Polonia.

Le reazioni del Congresso

Il Congresso potrebbe contestare questi cambiamenti, ma i tagli sono considerati necessari. Dopo due decenni di conflitti globali, le forze armate sono rimaste sovradimensionate rispetto alle minacce attuali. La presenza in Europa, cresciuta negli ultimi dieci anni, supera le necessità, soprattutto considerando le capacità degli alleati NATO. L’amministrazione Trump dovrebbe presentare queste riforme come un’opportunità per ottimizzare le risorse e rafforzare la sicurezza nazionale, vincendo le resistenze politiche e sottolineando l’urgenza di misure che l’amministrazione precedente ha evitato.

Le interrogazioni dei legislatori

Nelle recenti audizioni, i membri del Congresso hanno interrogato alti funzionari del Pentagono sulla presenza militare in Europa. Katherine Thompson, vicesegretario ad interim per gli affari di sicurezza internazionali, ha risposto che nessuna decisione è stata presa, poiché è in corso una revisione globale della postura militare. Tuttavia, fonti interne indicano che, per rispettare i vincoli di bilancio di Hegseth, una riduzione delle truppe in Europa è probabile. L’amministrazione appare determinata a implementare questi aggiustamenti, considerandoli essenziali per bilanciare risorse e priorità.

Le priorità strategiche di Trump

Dal suo insediamento, il team di Trump ha definito obiettivi chiari: rafforzare la sicurezza interna, risolvere il conflitto in Ucraina, ridurre le spese inutili e riorientare l’attenzione verso l’Asia. Questo implica una revisione degli impegni militari all’estero, in particolare in Europa, dove sono schierati circa 100.000 soldati. Durante un viaggio nel continente, Hegseth ha lasciato intendere che gli USA non possono più essere il principale garante della sicurezza europea, citando la competizione con la Cina e la protezione del confine meridionale. Il segretario di Stato Marco Rubio ha smentito speculazioni su un disimpegno dalla NATO, definendole “esagerate” e ribadendo l’impegno per un’Alleanza più forte, ma i partner europei restano in attesa di chiarimenti.

Le linee guida di Hegseth

Hegseth ha ordinato una riduzione annua dell’8% del bilancio del Pentagono per i prossimi cinque anni, con l’obiettivo di liberare risorse per programmi chiave, come la sicurezza al confine, la modernizzazione degli armamenti e le operazioni nell’Indo-Pacifico. Molte voci di spesa principali, come i sottomarini nucleari, sono escluse dai tagli, lasciando l’esercito come il principale obiettivo di riduzioni. Questo riallineamento riflette la visione di Trump di una forza militare più compatta e focalizzata sulle priorità strategiche dell’amministrazione.

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