Trump ripristina il Columbus Day e cancella la cancel culture

La comunità italoamericana non si è mai arresa. Nemmeno quando hanno tentato di cancellare la nostra storia: abbattendo statue, oscurando celebrazioni, riscrivendo il passato per piegarlo alle mode del momento.
Abbiamo continuato a celebrare Cristoforo Colombo, a difendere il nostro orgoglio, a tramandare alle nuove generazioni il significato profondo di un’identità che non si piega e non si cancella.

Oggi, grazie alla decisione di Donald J. Trump, il Columbus Day torna a essere ufficialmente ciò che è sempre stato: una festa della storia, dell’esplorazione, dell’incontro tra due mondi, e soprattutto del contributo straordinario degli italiani alla costruzione degli Stati Uniti d’America.
Trump ha scelto parole chiare, senza ambiguità:
«Riporterò il Columbus Day dalle ceneri.»

Un messaggio forte, indirizzato non solo agli italoamericani, ma a tutti coloro che credono che la storia debba essere rispettata, non riscritta.
«I Democratici hanno fatto di tutto per distruggere Cristoforo Colombo, la sua reputazione e tutti gli italiani che lo amano così tanto», ha aggiunto Trump, denunciando apertamente gli attacchi subiti da una figura che rappresenta molto più di un nome scolpito nella pietra: rappresenta il coraggio di andare oltre, di scoprire nuovi orizzonti, di costruire legami che ancora oggi plasmano il mondo.

A confermare quanto questa battaglia sia stata dura e importante sono anche le parole di Vincenzo Arcobelli, presidente del Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo (CTIM) e rappresentante del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero:
«Per molti di noi che non hanno mollato, la celebrazione, con tutte le complicazioni e ostacoli, è stata sempre presente.»

Non è retorica. È storia vissuta, giorno dopo giorno, in tutte le città americane dove la comunità italiana ha tenuto accesa la fiamma della memoria.
Da Chicago a Los Angeles, dal New Jersey a New York, fino a Dallas in Texas, dove fino all’anno scorso si è celebrato il Columbus Day con una grande parata in stile italo-texano, la nostra gente ha continuato a scendere in piazza, a organizzare eventi, a trasmettere l’orgoglio di essere parte di una storia millenaria.

Oggi quel lavoro trova il riconoscimento che merita.
Trump lo ha ribadito con la forza di chi non si rassegna alla cultura della cancellazione:
«Cristoforo Colombo farà un grande ritorno. Ripristinerò il Columbus Day con le stesse regole, date e luoghi che ha avuto per tutti i decenni passati.»

Non è solo il ritorno di una festività.
È la riaffermazione di un’identità, di un’eredità culturale che nessuno riuscirà a cancellare.
È una vittoria per la comunità italoamericana, per l’Italia, per l’America e per la Storia.

Perché la Storia vera non si riscrive a colpi di vandalismi o diktat ideologici.
La Storia vera si difende. Con coraggio. Con orgoglio. Con la consapevolezza di chi sa che ogni passo avanti si costruisce partendo dalle proprie radici.

Resta aggiornato

Invalid email address
Promettiamo di non inviarvi spam. È possibile annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.
Alessandro Nardone
Alessandro Nardone
Consulente di marketing digitale, docente alla IATH Academy, è autore di 9 libri. È stato inviato di Vanity Fair alle elezioni USA dopo aver fatto il giro del mondo come Alex Anderson, il candidato fake alle presidenziali americane del 2016.

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Leggi anche

Articoli correlati