Trump su “Meet the Press”: Nessun terzo mandato e dubbi sulla Costituzione

Ieri, 4 maggio 2025, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump è stato ospite di un’intervista esclusiva a Meet the Press di NBC News, condotta da Kristen Welker. L’incontro, svoltosi a Mar-a-Lago, in Florida, ha segnato i primi 100 giorni del suo secondo mandato ed è stato un’occasione per discutere temi cruciali come l’economia, l’immigrazione, la politica estera e il suo futuro politico. Le dichiarazioni di Trump hanno suscitato reazioni contrastanti, in particolare per la sua posizione sul rispetto della Costituzione e sull’ipotesi di un terzo mandato presidenziale.

Un chiarimento sul terzo mandato

Uno dei punti salienti dell’intervista è stata la chiara presa di posizione di Trump riguardo alla possibilità di candidarsi per un terzo mandato, vietato dal 22esimo emendamento della Costituzione statunitense. “Sarò un presidente per otto anni, un presidente per due mandati. Ho sempre pensato che fosse molto importante”, ha dichiarato Trump, smentendo le speculazioni che lo vedevano intenzionato a sfidare i limiti costituzionali. In passato, Trump aveva lasciato aperte alcune ipotesi, ma ieri ha sottolineato che un terzo mandato “non è qualcosa che sto cercando di fare”. Ha anche indicato il vice presidente JD Vance e il segretario di Stato Marco Rubio come possibili successori alla guida del movimento MAGA, senza però impegnarsi su un nome preciso.

Dichiarazioni sulla Costituzione

L’intervista ha preso una piega controversa quando Welker ha chiesto a Trump se ritenesse necessario rispettare la Costituzione, in particolare il Quinto Emendamento, che garantisce il diritto al giusto processo. La risposta del presidente, “Non lo so”, ha sollevato delle preoccupazioni. Trump ha aggiunto che i suoi avvocati “seguiranno ciò che ha detto la Corte Suprema”, suggerendo una visione pragmatica che sembra subordinare i principi costituzionali alle esigenze della sua agenda politica. Questa posizione è stata criticata da molti, che vedono nelle sue parole un’erosione dei fondamenti democratici degli Stati Uniti.

Economia e dazi: ottimismo nonostante le critiche

Sul fronte economico, Trump ha difeso con forza le sue politiche, in particolare l’imposizione di dazi, nonostante un recente rapporto del Dipartimento del Commercio indichi una contrazione dell’economia nel primo trimestre del 2025. Ha minimizzato le paure di una recessione, definendo l’economia in una “fase di transizione” e attribuendo le difficoltà residue all’amministrazione Biden. Ha anche risposto alle critiche sui prezzi al consumo, sostenendo che i dazi renderanno gli Stati Uniti “un paese molto ricco” e che i consumatori potrebbero semplicemente “comprare meno”, per ovviare all’eventuale rialzo dei prezzi. 

Politica estera e immigrazione

Trump ha toccato temi di politica estera, esprimendo scetticismo sulla possibilità di un accordo di pace tra Russia e Ucraina a causa dell’“odio tremendo” tra Putin e Zelensky. Ha anche rinnovato la sua proposta di annettere la Groenlandia, senza escludere l’uso della forza militare, e ha definito “altamente improbabile” un’azione simile contro il Canada. Sul tema immigrazione, ha difeso il suo piano di deportazioni rapide, sostenendo che il giusto processo potrebbe rallentare il processo, una posizione che ha ulteriormente alimentato il dibattito sulla sua aderenza ai principi costituzionali.

Reazioni e prospettive

L’intervista ha generato un’ondata di reazioni. I sostenitori di Trump hanno elogiato la sua schiettezza e il suo impegno a mantenere le promesse elettorali, mentre i critici hanno espresso allarme per le sue ambiguità sulla Costituzione e per le potenziali conseguenze economiche delle sue politiche. Con il suo secondo mandato ancora agli inizi, le parole di Trump a Meet the Press delineano un’agenda ambiziosa ma polarizzante, che continuerà a dominare il dibattito politico americano.

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