“L’ergastolo a Turetta per l’omicidio di Giulia Cecchettin è una risposta che riafferma la gravità assoluta di un gesto inaccettabile e insopportabile per qualsiasi società civile. Il dolore per quella morte non si cancella, ma la condanna rappresenta un atto di giustizia atteso da tutta l’opinione pubblica. Tuttavia qualsiasi sentenza, per quanto esemplare, non è sufficiente: è nel quotidiano che si costruisce la vera risposta alla violenza; attraverso l’educazione, la prevenzione, l’ascolto delle fragilità. E soprattutto attraverso un sistema di protezione capace di intervenire prima, quando le relazioni si trasformano in possesso e quando il disagio esplode diventando una minaccia. Colpisce, in ogni caso, leggere nelle motivazioni che l’inflizione di 75 coltellate non venga considerata dai giudici come crudeltà ma come inesperienza: una valutazione che pone interrogativi profondi sul modo in cui viene definita e riconosciuta la violenza estrema. Da tempo sosteniamo la necessità di riconoscere e affrontare gli abusi nella loro complessità, perché non possiamo permetterci di affrontare questi fenomeni in modo ideologico o parziale. La violenza non ha una sola faccia, né una sola direzione: ogni vittima va tutelata con lo stesso impegno, perché solo superando gli stereotipi e rafforzando una cultura della responsabilità potremo evitare che tragedie come quella di Giulia si ripetano”.
Lo dichiara in una nota la senatrice Cinzia Pellegrino, responsabile del Dipartimento Tutela Vittime di Fratelli d’Italia.