Uccide la compagna, la figlia di lei e si suicida

Un’ossessione, una follia, un demone che scava dentro e distrugge la vita di tanta gente, soprattutto povere donne indifese che trovano nell’uomo che amano anche il boia che metterà fine alla loro vita, tutto in nome di una gelosia che il più delle volte non ha nemmeno ragione di essere o che, se anche l’avesse, non giustifica niente della violenza che scatena.  Venerdì è successo a Mussomeli,  paesotto da 10.000 abitanti in provincia di Caltanissetta, nel cuore della Sicilia.

Michele di Noto, 27enne amante della palestra, di arti marziali e di armi, ha ucciso la compagna, Rosalia Mifsud di 48 anni, e la figlia che lei aveva avuto da un precedente matrimonio, Monica Di Libero, 27 anni come il suo carnefice. Poi, Michele ha rivolto su di sé la pistola usata per la strage e regolarmente detenuta, e si è sparato.

Erano tesi da tempo i rapporti tra Michele e Rosalia soprattutto a causa della maledetta gelosia di lui che rendeva difficile la vita della donna e, paradossalmente, anche quella della figlia di lei che conviveva con la madre. La ragazza infatti non vedeva di buon occhio la relazione della mamma con un ragazzo tanto più giovane e così ossessionato da lei da toglierle il respiro, e da tempo chiedeva a Rosalia di chiudere la relazione. Così, la donna un po’ per accontentare la figlia un po’ perché la relazione era davvero insostenibile aveva tentato di prendere le distanze da Nicola, ma senza troppo successo. Infatti, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, il giovane si era recato nell’abitazione delle due donne, in via Santa Maria Annunziata, pretendendo dei chiarimenti che però Rosalia gli aveva rifiutato dicendogli di andarsene. Per tutta risposta, Nicola aveva sfondato a calci la porta d’ingresso dell’appartamento e si era catapultato all’interno brandendo la pistola.

Ne era seguita una lite furiosa presto degenerata in violenza. Le due donne avevano cercato di sfuggirgli e allora Nicola ha aperto il fuoco uccidendo prima la sua ex, poi Monica Di Libero, e infine uccidendosi. I cadaveri dei tre sono stati rinvenuti da un altro figlio della donna, un giovane di 22 anni, che era stato allertato dal fidanzato di Monica. Quest’ultimo era preoccupato perché  non riusciva a mettersi in contatto con la ragazza e ha pregato il fratello di controllare a casa di lei. Da questo la macabra scoperta. Tutti e tre i corpi giacevano nella stanza da letto dell’abitazione dove ,  evidentemente, le donne avevano inutilmente cercato riparo dal loro assassino.

Il sindaco di Mussomeli, Giuseppe Catania, dopo aver proclamato il lutto cittadino, ha parlato a nome della cittadinanza: “Questa strage è sicuramente un evento che ci ha scosso profondamente tutti, per queste tre giovani vite spezzate, uno tragedia indicibile. Ma è sconvolgente anche il fatto che si tratta di persone tranquille, che non avevano mai dato modo di pensare a un possibile scoppio di violenza come invece è accaduto senza però che si potesse prevedere.”

“Il ragazzo era una persona tranquilla – ha poi aggiunto il sindaco – che non ha mai dato motivo di pensare che potesse compiere azioni del genere. In questo momento il mio pensiero va ai familiari delle due donne, madre e figlia, ma anche ai familiari del giovane ragazzo che vivono un momento di grande dolore sia per il fatto accaduto che per la perdita del loro figlio”.

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RK Montanari
RK Montanarihttps://www.lavocedelpatriota.it
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