Ucraina, Fidanza (FdI-ECR): da Meloni linea di buon senso che sta diventando posizione di tutti

“Non ho mai visto al Parlamento Europeo un partito più diviso del Partito Democratico. Giorgia Meloni invece ieri al vertice di Parigi ha preso una posizione molto seria e molto chiara e lo ha fatto in nome dell’intero governo e dell’intera maggioranza. E questa posizione sta prendendo piede”. Così il capodelegazione di Fratelli d’Italia-Ecr Carlo Fidanza intervenendo questa mattina alla trasmissione ‘Radio Anch’io’ su Rai Radio 1.

“Se pensiamo al tema delle truppe e dell’iniziativa franco-britannica, si è partiti dall’idea di schierare 20.000 soldati al confine tra i due paesi; oggi invece Macron parla di una ‘forza di rassicurazione’, quindi non più di una forza di interposizione, nelle città lontane dal confine. Ieri si è parlato in maniera esplicita della necessità di coinvolgere la NATO e gli Stati Uniti, di avere garanzie di sicurezza ulteriori rispetto allo schieramento di queste truppe, di farlo sotto un mandato ONU. Cioè tutte le cose che Giorgia Meloni ripete da settimane stanno diventando la posizione di tutti, semplicemente perché sono posizioni di buon senso. Altro che basso profilo. Fratelli d’Italia e Giorgia Meloni – ha aggiunto Fidanza commentando un editoriale di Antonio Polito sul ‘Corriere della Sera’ – non fanno parte della ‘coalizione degli svogliati’. Noi abbiamo addirittura inserito nel programma elettorale dell’intera coalizione la necessità di aumentare i nostri investimenti in difesa. La posizione che è stata sostenuta da Meloni ai vertici europei per quanto riguarda il cosiddetto piano di riarmo, che oggi è stato ampliato nella sua accezione esattamente per iniziativa di Giorgia Meloni, è che noi vogliamo poter spendere risorse aggiuntive, non soltanto con nuovo debito ma coinvolgendo gli investimenti privati con un meccanismo di garanzia pubblica europea, al fine di garantire sicurezza e difesa a 360 gradi. Quindi non soltanto comprare o produrre armi, ma garantire la sicurezza di tutti i domini che sono minacciati oggi in questa guerra ibrida: pensiamo alle infrastrutture strategiche, dai gasdotti ai cavi sottomarini che portano i nostri dati, piuttosto che alla cybersecurity o alla strumentalizzazione dell’immigrazione illegale ai confini dell’Ue. Dobbiamo poter investire in questa direzione, non perché questo garantisca gli interessi dell’industria militare ma perché garantisce i diritti e le libertà dei cittadini.”

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