“A 65 anni dall’invasione di Budapest e a 55 da quella di Praga la nuova Unione Sovietica ci riprova e rimette in campo i carri dell’Armata Rossa, entrati da ogni lato in Ucraina. Putin si dimostra un tiranno che vuole ridurre le nazioni libere e indipendenti a Paesi satellite, con tanto di governi fantoccio”. È quanto scrive sulla sua bacheca Facebook il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.
“Altro che statista visionario – ha proseguito- Nella Russia che comanda si avvelenano i giornalisti critici, si auto conferiscono pieni e perenni poteri, si reprime con violenza il dissenso, si sogna un nuovo impero. Ieri ci sono stati 1700 arresti di persone innocenti che manifestavano per la pace, senza bandiere. Il mondo libero è in bilico perché se intervenisse sarebbe la Terza guerra mondiale. Abbiamo provato a recuperare la Russia nel perimetro e nelle buone abitudini dell’Occidente, ma la missione è fallita. Putin non si è mai emancipato dal Kgb da cui proviene e tutti devono farsene una ragione. L’Ucraina si sta difendendo disperatamente ed eroicamente, i missili colpiscono le case, la gente muore per mano di un folle, il sangue dei patrioti che affrontano un gigante militare a mani nude scorre nelle strade. Mentre qui fioccano stuoli di pentiti che hanno confuso la necessità di occidentalizzare la Russia con la venerazione per Putin il sanguinario, qualche buontempone con il sedere al caldo si permette di simpatizzare per il neo zar comunista”.
“No miei cari – ha concluso Rampelli – la libertà è un bene non negoziabile, una conquista dolorosa di popoli e generazioni, uomini e donne, giovani e anziani, che va preservata da patetica faciloneria, stolta arroganza e da qualunque rigurgito di ideologia. Siamo tutti ucraini”