“Nella vicenda Ucraina sono stati commessi errori diplomatici da 14 anni a questa parte che hanno finito col rafforzare Putin. La visione oserei dire messianica di Putin era all’origine di questo periodo molto debole, addirittura Putin voleva entrare inizialmente in un sistema di difesa europeo ed atlantico. Poi con l’incontro Nato-Russia nel 2008 a Bucarest e dopo le azioni di forza di Putin contro Ossezia, Siria nel 2013 e in Crimea nel 2014, riguardo le quali i Paesi occidentali non presero alcuna misura che potesse preoccupare il presidente russo, questo si è sentito sempre più forte. Lo faccio notare perché ben vengano oggi i tentativi diplomatici ma corrono il rischio di essere come una voce nel deserto. Occorre portare avanti un progetto di rafforzamento del sistema di difesa europeo, autonomo o sotto l’egida della Nato, ma con investimenti cospicui. E bene hanno fatto 39 nazioni, tra cui l’Italia, a chiedere l’incriminazione per crimini di guerra il presidente russo alla Corte penale internazionale”.
A dirlo l’ambasciatore Giulio Terzi di Sant’Agata nel corso dell’incontro webinar ‘Focus Ucraina, analisi e conseguenze’ organizzato da FdI Senato.