“Davanti alle accuse dell’opposizione che tuonano di un’Italia isolata in Europa e insignificante sul piano della questione ucraina, basta guardare ai fatti. Due giorni fa il tavolo con il Presidente Meloni, il Presidente von der Leyen e il Vicepresidente Vance – un momento di diplomazia internazionale cruciale che ha dimostrato la volontà di mantenere saldi e coesi i rapporti transatlantici – e successivamente la telefonata tra il Presidente Meloni e Merz, Starmer, Macron con il Presidente Trump in preparazione alla telefonata tra il Presidente americano e il Presidente russo. E ancora ieri, la nuova conversazione – anche con il Presidente Zelensky – al termine della chiamata tra Mosca e Washington. Ma non solo, l’azione del Governo Meloni sull’Ucraina è sempre dettata da forte coerenza e determinazione – lo dimostrano i voti della maggioranza di governo in aula così come al Parlamento europeo. Si lavora per un immediato avvio dei negoziati, un cessate il fuoco e per costruire le condizioni per una pace giusta e duratura in Ucraina. Nel perseguire tali obiettivi è altresì fondamentale – come affermato anche a più riprese dal Consiglio europeo e dal Parlamento europeo – sgombrare il terreno dai tanti tentativi di riscrittura della storia e di diffusione di narrative destituite da ogni fondamento fattuale. Quando il Presidente Putin parla di risolvere il conflitto rimuovendo le sue cause originarie – dando spazio a interpretazioni di respiro post-sovietico e anti-occidentali – non possono venire meno la ferma posizione e la deterrenza dell’Occidente nel ricordare l’infondatezza di tale affermazione. L’Ucraina, dagli anni 90 in poi, con la firma da parte di Mosca di trattati multilaterali e bilaterali, è un Paese a cui è stata assicurata piena indipendenza e sovranità. Questi sono passaggi storici che chiaramente – nell’ambito di pace giusta – non sono contestabili”.
Così il senatore di Fratelli d’Italia Giulio Terzi, presidente della commissione Politiche Europee, intervenendo stamattina ai microfoni di ‘Radio anch’io’.