Con riferimento alle conclusioni del Consiglio europeo del 27 giugno 2024 sul 14° pacchetto di sanzioni nei confronti della Federazione Russa e le ulteriori misure volte a contrastarne le elusioni, il Sen. Giulio Terzi (FdI) rileva con preoccupazione quanto emerso durante l’incontro dell’8 ottobre tra il Presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, e il Primo Ministro della Repubblica di Armenia, Nikol Pashinyan. Il Presidente Putin ha annunciato infatti che il fatturato commerciale tra i due Paesi è aumentato in modo significativo, più che duplicato nella prima metà del 2024, superando la cifra di 8,3 miliardi di dollari. Cifre da record che non possono non sollevare preoccupazioni e dubbi all’interno della comunità internazionale. È dall’inizio dell’aggressione militare russa all’Ucraina che, quanto accade in alcuni Paesi vicini o confinanti con la Russia, richiede accresciuta attenzione. Se si guardano infatti gli indici dell’export in aumento verso Mosca si nota che essi riguardano sempre più quei beni – penso ad esempio agli elettrodomestici che contengono anche componenti e elementi di materiali critici – che formalmente non rientrano tra i prodotti strategici ma che, de facto, possono rivelarsi dual-use. Si tratta di Paesi le cui economie non rivelano delle dinamiche di così eccezionale aumento di produttività o di crescita da giustificare tali andamenti nel loro intercambio. Desta ancor più preoccupazione poi notare come un Paese come l’Armenia abbia ricevuto ad oggi investimenti russi pari a 4 miliardi di dollari.