“A più di tre anni dalla aggressione russa contro l’Ucraina voluta dal Presidente Putin, con l’assistenza diretta del dittatore bielorusso Lukashenko, è urgente e necessario continuare a sostenere gli sforzi per una Bielorussia democratica sotto la guida di Sviatlana Tsikhanouskaya. È necessario soprattutto dopo l’ennesimo scippo elettorale da parte di Lukashenko, proclamatosi vincitore di un voto in larga maggioranza a favore dell’opposizione democratica, come ampiamente provato. Ciononostante, Sviatlana Tsikhanouskaya continua coraggiosamente a guidare il fronte dell’opposizione democratica dalla Lituania, dove vive in esilio da cinque anni. Un’imposizione inevitabile visti i circa 1200 prigionieri politici in Bielorussia. Non solo membri dell’opposizione, ma anche giornalisti, insegnanti, artisti e membri del clero. Anche per questo la decisione dei leader dell’UE in occasione del Consiglio europeo speciale di ieri a Bruxelles di proseguire il sostegno all’Ucraina, potenziando e coordinando la difesa europea è cruciale per il futuro sia dell’Ucraina, sia della Bielorussia. Dagli interventi in conferenza è emersa la visione autoritaria e paternalistica del Ministro degli esteri russo Lavrov rispetto all’identità talvolta composita delle nazioni, basata sull’uomo forte che “possiede” chiunque parli la medesima lingua. È stato riportato il caso per cui, secondo Lavrov, in Belgio i valloni sarebbero una minoranza che la Francia sarebbe pronta a difendere militarmente in caso di aggressione da parte dei fiamminghi. Una concezione assolutamente distorta della realtà belga che, essendo governata dallo Stato di Diritto e dai trattati europei, pone le due componenti sullo stesso piano e portatori degli stessi diritti e doveri. Il dibattito ha indicato inoltre l’importanza della cultura come base per agire in ambito politico ed economico determinando la scelta europea della Bielorussia. I comportamenti e le aspirazioni della maggioranza del popolo bielorusso, anche dal punto di vista economico, sono infatti sempre più in linea con quelli europei.
Si può scorgere in tal senso una similitudine con il percorso culturale della Polonia che ha scelto il campo europeo dopo aver abbandonato la sfera di influenza sovietica. Sfera sovietica di cui è stato ricordato il danno creato con il disastro di Chernobyl per il quale Tsikhanouskaya ha ringraziato l’Italia per aver ospitato i bambini vittime della tragedia nucleare del 1986. La conferenza di oggi, sostenuta dall’Intergruppo parlamentare Amici del Popolo Bielorusso, si concluderà con la Dichiarazione di Roma che indica il percorso per ripristinare la democrazia in Bielorussia attraverso elezioni libere ed eque e facilitare l’integrazione della Bielorussia nelle strutture europee”.
Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Giulio Terzi, in occasione della Conferenza interparlamentare tenuta presso la Camera dei deputati, “Diritti e autoritarismi: Il caso della Bielorussia”, con la presenza di Sviatlana Tsikhanouskaya, Presidente del Gabinetto Unitario di Transizione della Bielorussia, e altre personalità di spicco della diaspora bielorussa e di tutta Europa.