Ue-Agricoltura, Fidanza (FdI-ECR): convegno a Bruxelles, l’Italia punta sul digestato, come risorsa sostenibile

“Da rifiuto a risorsa. Il ruolo del digestato tra zootecnia, energia e agricoltura”. È questo il tema del convegno che si è tenuto questo pomeriggio a Bruxelles, ospitato all’interno del Parlamento europeo su iniziativa del capo delegazione di FdI al Parlamento europeo e Coordinatore ECR in Commissione AGRI, Carlo Fidanza.

“Il digestato è un tema troppo spesso sottovalutato ma centrale nel futuro dell’agricoltura – ha detto Fidanza – Non si può fare agricoltura del futuro con regole del passato. Il digestato è uno degli strumenti più concreti per la transizione ecologica e circolare (non green!) dell’agricoltura europea. Il digestato ha ottenuto il riconoscimento che merita: è stato equiparato al Renure e all’interno della Vision del Commissario Hansen, rappresentando una svolta nella visione strategica della Commissione.

Tra gli ospiti del convegno il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida che aprendo i lavori ha dichiarato: “Abbiamo una carenza di fertilizzanti. L’Europa ha la potenzialità di usare risorse che le sono proprie, e il digestato è una di queste”.
Il prof. Fabrizio Adani dell’Università di Milano, ha spiegato che: “La digestione anarobica è in grado di trasformare profondamente i reflui zootecnici producendo un vero e proprio fertilizzante in grado di sostituire i concimi chimici di sintesi”.

Per Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti, “Il digestato è una risorsa strategica che unisce agricoltura, energia e ambiente, e che può contribuire concretamente alla riduzione delle emissioni, al miglioramento della fertilità del suolo e alla competitività delle imprese. Come Coldiretti lo sosteniamo da anni. Serve un chiaro segnale nella revisione della direttiva nitrati, solo così sarà possibile valorizzare pienamente il ruolo del digestato nell’ambito di un vero modello di economia circolare”.

Nicola Gherardi, componente della giunta Confagricoltura, ha affermato: “Per noi il tema del digestato è molto importante perché le nostre imprese hanno difficoltà a stare sul mercato, in primis per i costi di concimi e fertilizzanti. Bisogna fare sinergia tra parte chimica e organica. Va vista poi la direttiva ai nitrati, uno strumento importante in questi anni che però va adeguato, anche alle mutate condizioni climatiche. Dobbiamo semplificare anche le norme sul digestato, comprese quelle sui tempi e puntare sulle bioenergie, dove in Italia abbiamo raggiunto i 1800 impianti”. Nel suo intervento, Cristiano Fini Presidente di CIA – Agricoltori Italiani, ha sostenuto che: “Il digestato è una materia prima secondaria da valorizzare in chiave di economia circolare. La filiera del biogas e del biometano agricolo, di cui il digestato è coprotagonista, rappresenta una risposta concreta alla sfida della decarbonizzazione.

Antonello Capua, Presidente di Agci Agroalimentare, ha sottolineato l’importanza del riconoscimento normativo del digestato come fertilizzante organico e la necessità di norme più semplici e coordinate a livello nazionale. “Il digestato non è solo un’alternativa a quelli chimici, ma consente uno sviluppo dell’economia locale, e consente una maggiore competitività delle aziende”. Ha spiegato Tommaso Battista presidente di Copagri aggiungendo che: “La normativa oggi è vecchia e frammentata, in Europa la regolamentazione è legata alla direttiva nitrati, per questo ne serve una nuova, più semplice e che consenta l’uso del digestato in modo più chiaro”. Presente anche Alessandro Beduschi, Assessore regionale lombardo all’Agricoltura, il quale ha affermato che: “Il digestato può davvero sostituire i fertilizzanti chimici, con meno emissioni, più efficienza e maggiori risparmi per le imprese agricole. Ora serve un cambio di passo in Europa anche nelle regole: l’equiparazione è una battaglia giusta”.

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