Ue- automotive, Fidanza (FdI-ECR): lettera congiunta Italia- Germania segna punto di svolta per cambiare rotta

“Oggi l’industria automobilistica, il cuore pulsante della nostra economia, rischia di morire soffocata da scelte ideologiche e da una visione tecnocratica che non tengono conto della realtà.
Il bando ai motori a combustione dal 2035 è l’emblema di questo tragico errore. Non è una politica ambientale: è una politica industriale sbagliata e suicida, che sta consegnando alla Cina il quasi monopolio sul mercato e il controllo di intere filiere produttive, con l’elettrico che diventa il cavallo di Troia cinese per conquistare anche il mercato endotermico.
Intanto centinaia di migliaia di posti di lavoro in tutta Europa rischiano di sparire. E la Commissione cosa fa?

Perde tempo in un dialogo strategico in cui sente ma non ascolta il grido di dolore che viene dal settore, in particolare dallo straordinario tessuto di piccole e medie industrie dell’indotto e della componentistica che rischiano di sparire.

Rinvia le multe ai produttori, sì, ma soltanto per auto e furgoni e incredibilmente non per i veicoli pesanti. E la ricetta magica della presidente von der Leyen per fare concorrenza ai cinesi sarebbe produrre in Europa mini-auto elettriche a basso costo.

Un’idea ridicola, che suona come la resa definitiva di un continente che ha costruito la sua grandezza sull’innovazione e sull’industria di qualità.

Ecco perché la lettera congiunta di Italia e Germania alla Commissione segna un punto di svolta. Due grandi Paesi manifatturieri chiedono con forza di cambiare rotta, di riscrivere le regole, di superare i dogmi del 2035 e del tutto elettrico, rimettendo al centro neutralità tecnologica e libertà d’innovazione.

Serve una politica industriale europea che riconosca il valore dei carburanti rinnovabili, dei biocarburanti, degli e-fuels, dei motori ibridi e delle nuove soluzioni a combustione pulita.
Serve una politica che difenda la sovranità tecnologica, produttiva e strategica dell’Europa, invece di consegnarci mani e piedi ai concorrenti asiatici.

Voglio fare un appello agli amici del PPE: su questi temi c’è una maggioranza in quest’aula, lasciamo che si esprima con un voto, senza subire il perenne ricatto della sinistra, nemica dell’industria, del lavoro e dell’ambiente. E c’è una maggioranza anche in Consiglio, se – come ci auguriamo – il cancelliere Merz sarà capace di tenere a freno i suoi alleati di governo.
Noi Conservatori lo diciamo da tempo: la sostenibilità non nasce dai divieti, ma dalla libertà di innovare e dal coraggio di competere. Revocare il bando del 2035 non è un passo indietro — è un atto di lucidità politica, per salvare un settore strategico, milioni di lavoratori e l’indipendenza industriale del nostro continente”. Lo dichiara Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d’Italia/ECR al Parlamento europeo, intervenendo oggi in Plenaria nel dibattito richiesto dal Gruppo ECR relativo a Il futuro del settore automobilistico europeo: revoca del divieto di vendita per le automobili a combustione nell’UE.

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