“Il governo deve chiarire con un intervento l’applicazione uniforme della sentenza della Corte di Giustizia Europea per ciò che concerne l’apposizione del timbro in uscita sui documenti di viaggio dei marittimi regolarmente imbarcati”.
Lo chiede in un’interrogazione il senatore di Fratelli d’Italia Alberto Balboni, responsabile nazionale del Dipartimento di FdI Sicurezza e legalità.
“In virtù di questa sentenza – osserva Balboni – molti yacht di lusso si stanno spostando in Paesi diversi dall’Italia per l’espletamento dei lavori di manutenzione, con conseguente grave danno per la nostra cantieristica e per il turismo di lusso. Questo anche perché la maggioranza degli uffici di Polizia di frontiera presenti nei porti nazionali avrebbe modificato le procedure relative agli imbarchi e sbarchi di marittimi regolarmente imbarcati”.
“Un’ulteriore criticità – sottolinea Balboni – sarebbe riscontrabile nel fatto che i marittimi che sbarcano e hanno diritto di poter rimanere nel territorio dell’Unione europea per motivi di vacanza, non riceverebbero alcun timbro di ingresso. In ogni caso la problematica di maggior rilievo è senz’altro rappresentata dalla differente interpretazione applicativa della norma da parte dei diversi uffici di Polizia di frontiera situati nei porti dell’Area Schengen”.
“Da agosto ad oggi – conclude Balboni – sarebbero andati in fumo circa 40 milioni di euro, urge che il governo prenda coscienza di questa problematica e adotti subito le misure del caso”.