“La lista comune di Paesi di origine sicuri a livello dell’Unione è un passaggio strategico, che anticipa e rende operative alcune disposizioni del nuovo Patto su Asilo e Migrazione, previste altrimenti solo per giugno 2026.
L’obiettivo è rafforzare l’applicazione del concetto di paese di origine sicuro e dotare l’Unione di uno strumento comune, stabile e giuridicamente vincolante, che consenta di accelerare le procedure, garantendo allo stesso tempo pieno rispetto dei diritti fondamentali.
Il regolamento introduce inoltre elementi di flessibilità che rispondono alle diverse realtà nazionali: sarà possibile prevedere eccezioni per determinate regioni o categorie di persone chiaramente identificabili. Allo stesso tempo, anticipa la possibilità per gli Stati membri di applicare procedure accelerate o di frontiera per le domande provenienti da cittadini di Paesi che presentano tassi di riconoscimento inferiori al 20%.
La proposta rispetta pienamente i principi della Carta dei diritti fondamentali dell’UE: il diritto d’asilo, la protezione contro il respingimento, la valutazione individuale dei casi e il diritto a un ricorso effettivo restano intatti. Ma il sistema sarà finalmente più razionale, più veloce e più giusto”. Lo dichiara Alessandro Ciriani, eurodeputato di Fratelli d’Italia vicecoordinatore del Gruppo ECR in Libre, e relatore del dossier sulla lista dei Paesi sicuri presentata oggi in commissione LIBE.