“La situazione in Serbia oggi è il risultato di anni di incertezze. Da un lato si evidenziano i “progressi” nel percorso europeo, dall’altro le proteste in atto sembrano dimostrare il contrario. Va ricordato che Belgrado ha riconosciuto la fondatezza delle proteste, se ne è assunta le responsabilità con le dimissioni del Primo Ministro, del sindaco di Novi Sad e perseguendo i responsabili delle violenze”. Così l’eurodeputato di Fratelli d’Italia- Ecr Alessandro Ciriani durante il suo intervento in Plenaria a Strasburgo sulla crisi politica in Serbia.
“La Serbia è un partner strategico nei Balcani ed è giusto chiederle un impegno concreto verso le riforme, ma per accelerare il processo di adesione, non rallentarlo.
La vera domanda riguarda noi: cosa vogliamo fare noi con la Serbia?
Vogliamo agevolare il suo ingresso o la lasciamo in una zona grigia?
Perché se scegliamo di non decidere, non possiamo poi sorprenderci se Belgrado rafforza i suoi legami con Russia, Cina, Emirati Arabi alla ricerca di investimenti e sostegno mentre i suoi cittadini sviluppano crescente indifferenza verso l’Europa.
La politica è una questione di scelte: o costruiamo con la Serbia un percorso di adesione credibile o accettiamo di perdere un partner strategico in una regione fondamentale per la nostra sicurezza e stabilità”.