“Le parole di Mario Draghi sui tempi (immaturi) per una transizione ecologica così come imposti dall’Europa non fanno altro che confermare la bontà dell’azione del Governo Meloni e del ministro Urso sul cosiddetto ‘Green deal’. L’impostazione del Governo italiano, mirata alla difesa del principio di neutralità tecnologica, soprattutto nel settore automotive, ha lo scopo preciso di difendere innanzitutto i lavoratori da scelte improvvide alle quali i mercati non sono ancora preparati. Il presidente Draghi ha affermato con estrema chiarezza che ‘la scadenza del 2035 per le emissioni zero allo scarico era stata concepita per innescare un circolo virtuoso: obiettivi chiari avrebbero spinto gli investimenti nelle infrastrutture di ricarica, fatto crescere il mercato interno, stimolato l’innovazione in Europa e reso i modelli elettrici più economici. Si prevedeva che settori correlati – batterie, microchip – si sviluppassero parallelamente, sostenuti da politiche industriali mirate. Ma ciò non è avvenuto’.
E allora appare chiaro ed evidente che l’approccio tecnologicamente neutrale è quello auspicabile, perché consente una transizione ecologica graduale, investendo sui modelli ibridi che hanno certamente mercato, con costi ridotti rispetto all’elettrico puro e che, al contempo, consentono di rispettare l’ambiente. Questa nuova fase, accompagnata da piani industriali seri, può stabilizzare il mercato internazionale dell’auto, riportando serenità alle migliaia di lavoratrici e lavoratori che stanno vivendo ormai da troppo tempo momenti di incertezza per il futuro loro e delle loro famiglie”.
Così in una nota il senatore di Fratelli d’Italia Costanzo Della Porta.