Ue, Gemma (FdI/ECR): al Parlamento Europeo la conferenza finale del progetto Erasmus+ SACREE – Sport e Autismo dalla diagnosi scientifica alla creazione di un modello pedagogico europeo

Si è svolta, presso la sede del Parlamento Europeo a Bruxelles, la conferenza finale del progetto Erasmus+ SACREE – Sport e Autismo: dalla diagnosi scientifica alla creazione di un modello pedagogico europeo, ospitata e aperta da Chiara Gemma, eurodeputata di Fratelli d’Italia e membro del Bureau dell’Intergruppo sulla Disabilità del Parlamento Europeo.
Il progetto SACREE, attivo dal giugno 2022 al giugno 2025, ha rappresentato un’iniziativa pionieristica a livello europeo, finalizzata a migliorare l’inclusione delle persone autistiche attraverso lo sport. Partendo da un modello pedagogico centrato sulla persona, SACREE ha sviluppato soluzioni sostenibili per l’accesso ad attività fisiche adattate, favorendo l’integrazione sociale e contrastando discriminazioni e pregiudizi.
Durante il suo intervento, Chiara Gemma ha sottolineato l’importanza dello sport come strumento educativo e inclusivo:
“Lo sport è molto più di una semplice attività fisica: è un linguaggio universale, un ponte tra le persone, uno spazio di crescita e condivisione. Per le persone nello spettro autistico, praticare uno sport può rappresentare un’opportunità straordinaria per sviluppare abilità sociali, motorie e cognitive, rafforzare la propria autostima e migliorare la qualità della vita.”
L’eurodeputata ha anche evidenziato le numerose barriere che ancora oggi limitano la partecipazione delle persone autistiche all’attività sportiva, tra cui ostacoli motori, sensoriali, carenza di programmi adattati e personale adeguatamente formato, oltre a problemi di accessibilità economica e logistica per le famiglie.
“Tutte queste sono barriere che le istituzioni in primis dovrebbero aiutare ad abbattere”, ha affermato, ribadendo il suo impegno per politiche europee che rendano lo sport accessibile a tutti.
La conferenza ha visto la partecipazione di partner internazionali del progetto, esperti in scienze motorie e disturbi dello spettro autistico, ricercatori e testimonianze dirette di persone autistiche. È stato illustrato il modello pedagogico sviluppato, che integra dimensioni ludiche, educative e terapeutiche, e si è discusso delle prossime sfide da affrontare.
“Lo sport non è solo competizione, ma soprattutto educazione: insegna regole, stimola relazioni, fa emergere talenti nascosti. È un apprendistato etico che ci insegna a vincere ma anche a perdere, e che – soprattutto con le persone nello spettro autistico – deve partire dal gioco, dallo stimolo, dal piacere di muoversi”, ha dichiarato la parlamentare, con la sensibilità che la contraddistingue come pedagogista e rappresentante delle istituzioni.
“Un’Europa più inclusiva è un’Europa più forte. E lo sport deve essere uno dei suoi pilastri”.

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