Ue. Magoni (FdI-ECR): Sport in Ue, messi al centro i volontari, diritti di donne e disabili

“L’Unione europea ha competenze limitate nello sport, e proprio per questo ogni volta che ne discutiamo serve un impegno straordinario. Le occasioni per sottolinearne il valore sono poche, ma preziose, e voglio riconoscere a tutti i gruppi politici la sensibilità dimostrata su un tema così strategico”. Lo dichiara eurodeputata di Fratelli d’Italia-ECR Lara Magoni, coordinatore del Gruppo ECR nella commissione CULT e relatore ombra su Il ruolo delle politiche dell’UE nel definire il modello europeo dello sport, in dibattito oggi in Plenaria.
“Il modello sportivo europeo si fonda su valori che anticipano la competizione: partecipazione, inclusione, rispetto, fair play e solidarietà. Non è solo una corsa verso la vittoria, ma un cammino di crescita personale e sociale. In questo documento ho voluto che venissero messi al centro il ruolo insostituibile dei volontari, la necessità di maggiori diritti per le atlete in gravidanza e nel post-partum, una reale accessibilità per le persone con disabilità, e un potenziamento concreto dei fondi per la componente sportiva di Erasmus.
Detto questo, ci sono due nodi che non possiamo ignorare. Il controllo degli stipendi degli atleti rischia di diventare una misura discriminatoria, senza paragoni in altri settori. E l’adattamento ambientale di eventi e infrastrutture, per quanto importante, potrebbe trasformarsi in una battaglia ideologica, distraendoci dalle priorità concrete dello sport.
Lo sport è molto più di uno spettacolo: è salute, riscatto sociale, crescita. Difendiamolo con passione, concretezza e la determinazione che merita”, conclude Magoni.

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