“Con ostacoli burocratici e normativi, l’Unione europea, spinta dalle politiche green e dalla ‘lungimiranza’ della sinistra estrema, ha fin qui soffocato le nostre aziende con ‘dazi’ interni pesantissimi: il FMI stima un costo del 45% sui beni manifatturieri e del 110% sui servizi, per norme ambientali e vincoli assurdi. Solo sull’automotive, le regole sulle auto elettriche hanno fatto crollare la produzione del 35% in Italia, dati dell’Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica. I dazi di Trump? Un 20% sull’Europa, ovvero meno della metà del nostro autolesionismo. Bruxelles tassa le nostre imprese più di Washington. Quindi in attesa di buone notizie dall’incontro tra il premier Meloni e il presidente Trump, l’Unione europea inizi a fare pulizia di tutti questi paletti che rendono la vita difficile se non impossibile alle nostre PMI. Negli ultimi decenni l’Unione europea ha perso diversi treni, non è riuscita a far nascere e crescere grandi piattaforme come gli Stati Uniti o la Cina. Non ha prodotto grandi compagnie tecnologiche ed è indietro rispetto alla frontiera dell’innovazione, in settori strategici come l’industria dei microchip o l’intelligenza artificiale, occupandosi però di legiferare sulla lunghezza delle zucchine e della curvatura delle banane”.
Lo dichiara il vice responsabile nazionale del dipartimento Imprese e mondi produttivi di Fratelli d’Italia, Lino Ricchiuti.