Ue, Speranzon (FdI): no all’Europa dei burocrati e sì a quella della crescita

“Il prossimo Consiglio europeo dovrà definire il corso dell’Unione europea del futuro. Non ci piace un’Europa che si occupa di troppe materie e che si intromette negli affari interni degli Stati. Siamo per il sostegno all’Ucraina perché difendere l’Ucraina significa difendere i confini europei e quelli dell’alleanza atlantica. L’Europa deve dare centralità al Mediterraneo e all’Africa e per questo il Piano Mattei rappresenta il paradigma da seguire perché non vogliamo avere un approccio predatorio e paternalistico ma stabilire patti per un mutuo vantaggio. Il problema dei flussi migratori si risolve così e non con la ripartizione delle quote e i dati del Ministero dell’Interno parlano chiaro: nel 2024 c’è stato un crollo degli sbarchi in Italia rispetto al 2023, un terzo degli sbarchi in meno e questo è un successo del governo Meloni. Gli elettori hanno dimostrato in queste ultime elezioni che non vogliono un’Europa burocratica ma un’Europa della crescita. Non vogliamo direttive che danneggino l’industria automobilistica e il nostro patrimonio immobiliare, cose che invece auspica la sinistra del campo largo che ci vorrebbe vedere a Piazzale Loreto a testa in giù. Non ci faremo trascinare in questa cultura dell’odio ma continueremo a batterci per l’interesse nazionale come abbiamo sempre fatto”.

Lo dichiara in aula il vicepresidente vicario di Fratelli d’Italia in Senato, Raffaele Speranzon.

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