“La 4a Commissione del Senato Politiche dell’Unione europea”, ha reso noto il Sen. Giulio Terzi (FdI) che la presiede, “ha avviato l’esame della proposta di direttiva europea che stabilisce requisiti armonizzati di trasparenza per la rappresentanza di interessi (lobbying) esercitata per conto di Paesi terzi, il cui termine per il controllo di sussidiarietà scade il prossimo 21 marzo. La direttiva intende migliorare la conoscenza delle attività e delle identità dei soggetti richiedenti. Attualmente, sono 15 gli Stati membri UE che dispongono di un registro per la trasparenza delle attività della rappresentanza di interessi e, considerato che tale attività è utilizzata in misura crescente dai governi europei, in aggiunta all’attività diplomatica formale, vi è oggi il rischio che taluni soggetti di Paesi terzi possano eludere i requisiti ed influenzare in modo occulto il processo decisionale e i processi democratici dell’Unione, con ripercussioni negative sulla vita politica degli Stati membri”.
Ha precisato Terzi, “il Parlamento europeo con risoluzioni del 2022 e 2023, e il Consiglio con conclusioni del 2019 e 2020, hanno sottolineato l’importanza di affrontare la minaccia che le ingerenze straniere rappresentano per le nostre democrazie, timori che si sono fortemente accentuati dopo l’aggressione militare russa in Ucraina. È importante ricordare che la proposta non mira a limitare la fornitura di servizi di rappresentanza d’interessi ma piuttosto a migliorarne il funzionamento nel mercato interno, garantendo più trasparenza e coerenza nell’Unione nel complesso”.
Conclude Terzi, “dobbiamo quindi lavorare perché si consolidi una normativa che permetta di regolare con efficacia la rappresentanza di interessi, in modo da evitare che si ripetano fenomeni come quelli che abbiamo dovuto registrare criticamente nei mesi scorsi”.
Caro Yanezmess, esprimo la più calorosa solidarietà con la denuncia che hai presentato, che mi auguro sia oggetto di maggiore attenzione da parte del Governo, se esiste un Ministro del Lavoro spero affronti il vergognoso e prepotente monopolio che questa parte politica ha costruito sulle spalle dei lavoratori, dipendenti o autonomi che siano.
Benchè, come sai, io sia un fervente liberal democratico, naturalmente di Destra, la tua battaglia di libertà e democrazia mi sta rendendo simpatici anche i Vichinghi.
Con affetto
Alessandro
Ti ringrazio per la solidarietà.
Purtroppo credo che la situazione alla quale sto assistendo personalmente sia solo la punta di un iceberg.
Un iceberg che si è staccato dalla massa glaciale a partire soprattutto dal periodo di governo di Renzi, anche se le prime avvisaglie erano arrivate con i governi Monti e Letta.
Però l’anno e mezzo circa dello sciagurato premierato di Renzi ha dato il via alle danze:
1. L’amicizia che si era creata tra Renzi e il Presidente della Repubblica di Francia Holland è stata sfruttata astutamente dai francesi per calare in Italia e prendersi quante più potevano aziende italiane
.
Se ricordate, addirittura c’era stato il tentativo di OPA ostile del gruppo Vivendí di mettere le mani su Mediaset, intento sventato in extremis e comunque non grazie al nostro governo.
Non so se avevate notato in quel periodo, ma Renzi era talmente infatuato di Holland che addirittura si vestiva come lui e cercava di imitare il suo modo di camminare e gesticolare.
L’unica cosa che Renzi non poteva eguagliare Holland era nel campo delle conquiste amorose. Holland era un playboy e cambiava donne una dietro l’altra e tutte sempre più belle.
Renzi invece era riuscito ad averne solo una in tutta la sua vita e sappiamo tutti che tipo di “bellezza” è….
2. Negli anni di Renzi, Gentiloni, Conte e Draghi vi è stata anche la calata in Italia dei grandi colossi esteri con Amazon in testa.
E a ruota anche altri, meno colossi e più scalzacani, tipo i proprietari dell’azienda della Spesa Online dove opero io, che hanno potuto sfruttare la posizione supina dei nostri governi precedenti per guadagnare sfruttando e, grazie al vulnus dovuto alla assenza di regole internazionali, riescono a non dare un centesimo di tasse alla azienda Italia.
Ti ringrazio di nuovo e speriamo che questi fatti arrivino alle orecchie di Giorgia.
Già, la calata dei francesi.
E di tutti i capitali esteri. Fanno il loro interesse, in Italia o sull’Italia. Lo sbaglio è stato non solo di Renzi, ma di tutta la politica anti aziendale di decenni di sinistra.
La sinistra è in Italia sempre figlia di Marx, per cui la proprietà è un furto.
La conseguenza è stata che le aziende italiane sono stra-tassate, e non hanno da decenni capacità di autofinanziamento. Il 70% del reddito di una azienda va al fisco. Le aziende quindi devono indebitarsi per finanziarsi, e diventano facile preda di capitalisti stranieri, che, come in Francia ma anche in molti altri paesi, hanno una finanza forte e sana e possono permettersi politiche aggressive, imponendo poi all’imbelle Stato italiano le proprie regole.
Sarebbe importante che molti capissero che la tua battaglia è quella di tutti, per la libertà e il benessere, che comincia, come i francesi sanno benissimo, con l’essere padroni a casa propria
Con affetto
Alessandro
Egregi signori.
Egregio Onorevole Terzi.
Chiedo umilmente scusa ma vorrei mettere a Vostra conoscenza una situazione poco edificante che si sta verificando in un ambito lavorativo.
Innanzitutto, i protagonisti sono i 3 Sindacati nazionali, di sinistra, CGIL, CISL e UIL, e un’azienda straniera che opera in Italia come leader della Spesa Online presso le catene di supermercati e relativa consegna al cliente a domicilio.
Questa azienda circa 4 anni fa ha acquistato la preesistente azienda italiana pioniera del settore della Spesa Online.
Questa azienda, della quale non faccio il nome al momento, ha sede nell’Est Europa ma la proprietà è Spagnola, di Madrid.
È noto che la proprietà gravita negli ambienti della sinistra, in Spagna dove il proprietario pare che sia amico di Sanchez, nel paese dell’ Est Europa e anche in Italia, dove i suoi direttivi sono pure loro molto vicini al PD.
Il problema è il seguente:
Attualmente è in corso la votazione per l’accordo nazionale del settore degli shoppers, cioè coloro che svolgono attività di acquistare al supermercato i prodotti ordinati dai clienti, pagarli con carta di credito aziendale e consegnarli a domicilio mediante il proprio mezzo di trasporto.
Chi svolge attività di shopper professionale lo fa come libero professionista con partita IVA.
Adesso e dopo anni, non si sa il motivo reale, sono state intavolate trattative tra l’associazione patronale di settore, Assogrocery, e i 3 Sindacati nazionali, CGIL, CISL e UIL, per creare un contratto nazionale di settore.
Non si sa il perché non siano state invitate al tavolo delle trattative le altre entità sindacali.
Comunque, da quello che si può capire, sembra un inciucio tra organizzazioni che gravitano tutte nell’ambiente della sinistra, del PD in particolare.
La mia domanda che faccio a tutti Voi è:
È normale che un’azienda straniera, che già fuori dall’Italia pende dalla parte della sinistra europea, cerchi di imporre non a dei suoi dipendenti, ma a dei professionisti esterni che collaborano e si pagano le tasse per i fatti loro, di sottoscrivere un contratto fatto mano a mano con i 3 Sindacati di sinistra?
Dico imporre perché in vista della termine ultimo per la votazione del contratto nazionale che scade stasera alle 21,25, codesta azienda e i 3 Tenori, scusate, i 3 Sindacati nazionali, stanno martellando me e tutti gli altri miei colleghi con un continuo di email e messaggi richiedendo di votare e, possibilmente, votare a favore?
Inoltre, cosa che purtroppo abbiamo capito solo in pochi, susseguentemente verrà chiesto di iscriverci ad uno dei 3 Sindacati nazionali, cosa che invece non dovrebbe riguardare chi lavora come libero professionista?
In tanti anni di lavoro a me non era mai capitato che una azienda o un padrone pretendesse che i lavoratori facessero parte dei Sindacati, anzi meno ne facevi parte e meglio era; già questo mi suona sospetto.
Già 3 anni fa questa azienda aveva cercato di obbligare i suoi collaboratori ad iscriversi ad un sedicente sindacato, l’Unione Italiana Shoppers, dove sembra che facessero parte persone dell’ambiente di sinistra, tra i quali una signora che era vicina a Sinistra Italiana.
Per fortuna questa specie di sindacato poi è naufragato.
C’è un’altra cosa che non quadra.
Per partecipare alle votazioni per il contratto nazionale sono state inviate ad ognuno di noi collaboratori delle credenziali e una password, perché il voto si svolge solo online?!?!?
Nella email c’è scritto che sarà garantito l’anonimato di ognuno di noi.
Ma su Internet ogni volta che uno inserisce credenziali e password, dall’altra parte c’è chi amministra i server che ha la possibilità di leggerli.
In parole povere, azienda e sindacati hanno la possibilità di sapere se uno ha votato ma soprattutto cosa uno ha votato!!!!!!!
Sembra un ritorno alle modalità dell’Unione Sovietica, o peggio della Germania Est.
Chiedo cortesemente a Voi, io che sono un italiano con idee di destra, entusiasta di Giorgia Meloni e che in vita mia ho sempre lavorato ma non ho mai fatto sciopero ne sono stato iscritto ai sindacati, se secondo Voi ci sarebbe l’eventualità di capire meglio questa situazione.
Non bastano i partiti italiani di sinistra e la loro gentaglia che fa casino, adesso ci sono pure le aziende straniere di sinistra che vengono in Italia a cercare di fare i loro comodi e a sfruttare la loro amicizia con i loro compagni italiani per costringere i lavoratori italiani a fare i loro interessi, tanto le loro sedi sono in altri paesi europei dove ci sono i governi amici loro e qua in Italia magari riescono pure a non pagare nulla.
Grazie per la Vostra cortese attenzione.