“Lo scenario internazionale che va definendosi impone decisioni di spesa non più rinviabili per raggiungere, sia a livello europeo che degli Stati Membri, una capacità di deterrenza efficace e credibile. Affinché l’Italia e l’UE siano pronti di fronte alle minacce sempre più evidenti, il governo guidato da Giorgia Meloni propone da tempo di seguire il principio per cui la spesa per il potenziamento della difesa avvenga con modalità diverse da quelle strettamente previste per il Patto di stabilità e crescita”, così il senatore di Fratelli d’Italia Giulio Terzi, presidente della commissione Ue in Senato, intervenendo sul tema della guerra in Ucraina e della difesa Europea nella trasmissione Start su Skytg24.
“Si tratta cioè di rimuovere dal computo della spesa per tale Patto le spese per la difesa. Esistono anche altre leve finanziare, che l’Italia propone da tempo, come l’emissione di Eurobond. In questo senso, il Consiglio europeo speciale dello scorso 6 marzo è stato un punto di partenza. In particolare, sono due le proposte incluse nelle conclusioni. La prima è l’adozione da parte dei 27 Stati membri del documento presentato dalla Commissione europea che delinea un programma a medio e lungo termine per migliorare la protezione e la sicurezza dell’Unione per le sfide presenti e future. Si punta alla creazione di un pilastro della difesa europea credibile, nel quadro dell’Alleanza Atlantica, dotato di una propria capacità di autonomia e di interoperabilità. Tra queste vi è anche l’importantissimo capitolo del dominio cyber, divenuto chiaramente prioritario come dimostrato dagli attacchi sempre più intensi da parte della Russia anche contro l’Italia. La seconda questione riguarda l’Ucraina e su di essa il Presidente del Consiglio europeo Antonio Costa ha diramato un documento sottoscritto da 26 Stati membri. Un documento che ribadisce con estrema chiarezza la necessità di difendere l’Ucraina nell’interezza della sua sovranità dall’aggressione russa, l’importanza di incrementare la pressione su Mosca con nuove sanzioni, e il fatto che non possono esserci negoziati senza l’Ucraina e senza l’Europa poiché Kiev è parte essenziale e strutturale del sistema di difesa europeo. È dunque fondamentale sviluppare la cooperazione industriale, tecnologica e politica di difesa per rafforzare il pilastro europeo nell’organizzazione atlantica. Si tratta di un processo che deve avvenire in tempi necessariamente rapidi per consentire di affrontare l’emergenza ucraina anche in vista dell’adesione degli altri Paesi candidati”.