“Sangiuliano ha sollevato giustamente il problema degli Uffizi: Il destinatario non è un singolo Direttore, ma la politica fallimentare dei Governi precedenti. Manca il personale ma manca anche l’attitudine al lavoro nei festivi e i relativi contratti adeguati. Serve una vera discontinuità con i Governi precedenti.”
Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia Paolo Marcheschi.
“Ha fatto bene il neo Ministro Sangiuliano a sollevare il problema – osserva Marcheschi – che però è un tema drammaticamente vecchio e mai risolto dai Governi precedenti. La carenza del personale, fra l’altro denunciata più volte dai Direttori dei più grandi Musei Italiani compreso Schmidt. Mi auguro che questo intervento del Ministro serva finalmente a creare quella discontinuità necessaria a far affrontare la fruibilità del nostro patrimonio museale ed artistico in modo più elastico, adeguato ad un servizio più moderno per la comunità e attento alla domanda del mercato”.
“In questo contesto – sottolinea Marcheschi – poi si inserisce la necessità di una riforma o di un adeguamento gestionale. Ci sono tanti lavori che si svolgono, anzi hanno i migliori incassi, nei giorni di festa. Credo che chi lavora nei Musei (sia pubblico che in cooperazione con i privati) dovrebbe avere questo tipo di mentalità e di inquadramento. Non è pensabile che si parli ancora di ‘aperture straordinarie’ se si prevedono aperture in alcuni giorni festivi, di ponte o magari per l’estensione di orari più lunghi rispetto agli attuali. Ritengo giusto rendere fruibile il diritto alla cultura anche a chi può usufruirne solo nei giorni festivi e allungare gli orari di fruizione almeno fino alle 22. E’ chiaro che i Direttori dei Musei (penso anche all’Accademia ma anche ad altri importanti musei Italiani) potrebbero evitare di programmare i giorni di chiusura e pulizia in giorni ad alta affluenza turistica, ma a loro devono essere dati strumenti adeguati alla forte domanda. Inutile sottolineare quanto il nostro Patrimonio artistico sia funzionale al Pil dello Stato, delle Regioni, delle Città, ed anche del commercio. In una domanda sempre più ampia grazie anche la fruibilità intergenerazionale mediante il mondo digitale, la gestione degli spazi d’arte diventa una sfida essenziale per chi ha, come noi, il petrolio.
“Serve quindi un salto di qualità – conclude Marcheschi – un cambio di mentalità e in questa ottica leggo l’intervento del Ministro Sangiuliano. Che avrà da affrontare con pazienza e determinazione i tanti problemi irrisolti. Nel salto di mentalità mi auguro che si possa superare l’assurda gestione di Enti diversi che impedisce ai visitatori di godersi ad esempio a Firenze un percorso Mediceo che in poche decine di metri viene gestito con giorni ed orari di apertura differenti. (Basilica di San Lorenzo e biblioteca Laurenziana – Gestione Diocesi, Cappelle Medicee Ministero, Palazzo Medici Riccardi -gestione città Metropolitana). Nardella invece di attaccare Schmidt pensi ai suoi Musei Comunali che non riescono a inserirsi nell’enorme domanda culturale che ha Firenze. Guardi a come ha reso inaccessibile il Museo di Piazza San Marco o come consente agli abusivi di bivaccare davanti alle entrate dei Musei”.