Un anno al Parlamento Europeo: Torselli fa il punto

“È stato un anno difficile e pieno di sfide, ma l’Italia sta finalmente riscrivendo le regole dell’Europa”

“Grazie all’azione determinata di Fratelli d’Italia e del gruppo ECR, per la prima volta nella storia del Parlamento Europeo l’asse politico si è spostato in modo netto. Finalmente esiste una maggioranza alternativa, solida e coesa, composta da ECR e dai gruppi alla nostra destra, che ha l’obiettivo dichiarato di fermare e invertire la deriva ideologica e fallimentare dell’Europa degli ultimi anni”.

Così Francesco Torselli, eurodeputato di Fratelli d’Italia, interviene a margine dell’evento “Un anno al Parlamento Europeo: l’Italia sta cambiando l’Europa” organizzato a Firenze per celebrare i suoi primi dodici mesi da parlamentare europeo e fare il punto sull’attività svolta. I numeri parlano chiaro: 23 interrogazioni scritte alla Commissione Europea, 15 interventi in Aula, 423 emendamenti presentati tra Commissioni e Parlamento, nove volte relatore per ECR su File e Opinion, con una presenza in Aula del 99,7%. Cinque “Sportelli Europa” attivati per mantenere un rapporto costante e concreto tra Bruxelles e i territori.

“Da quando Fratelli d’Italia è diventata la prima delegazione italiana, facendo crescere l’ECR a 79 parlamentari, siamo l’unico vero argine alla linea politica fallimentare imposta finora dall’Europa. Quella stessa linea che ha generato il Green Deal, un disastro per l’industria europea, che ha favorito la concorrenza cinese e ha colpito duramente il nostro comparto agricolo. Il nostro impegno è chiaro: invertire questa rotta, tutelare le specificità italiane ed europee, difendere le identità nazionali e valorizzare la produzione Made in Italy”.

“Oggi celebriamo i risultati, ma il lavoro resta immenso. Questo primo anno di legislatura è stato segnato da guerre, dazi e pressioni internazionali, ma i valori che guidano Fratelli d’Italia al Governo sono gli stessi che animano la nostra delegazione europea. Le istituzioni europee possono sembrare lontane, ma ogni decisione presa a Bruxelles ha un impatto diretto sull’economia reale del Paese. Basti pensare alla battaglia in corso con il commissario Maros Sefcovic sui dazi USA — che seguo personalmente in Commissione Commercio Internazionale — una minaccia reale per molte aziende italiane. O al regolamento europeo End of Waste, che rischia di distruggere il distretto tessile pratese, il più grande d’Europa.

Senza dimenticare lo sviluppo tecnologico: l’intelligenza artificiale rappresenta un’opportunità che deve essere gestita con rigore, per proteggere i più vulnerabili, la privacy dei cittadini, e contrastare truffe sempre più sofisticate, che colpiscono soprattutto anziani e minorenni. Parallelamente, bisogna garantire la connessione internet in ogni angolo del Paese, perché non esiste futuro per le aree interne senza rete veloce. Giovani e imprese non torneranno in territori senza infrastrutture digitali. Su questo, il nostro lavoro sul file Sovranità Digitale è decisivo”.

Un’Europa finalmente più vicina alla Toscana

“Nel periodo 2021-2027 la Toscana ha ricevuto quasi tre miliardi di fondi europei. La domanda è: dove sono finiti? In Toscana nel 2023 hanno chiuso oltre 15mila imprese, con un incremento di oltre ottomila rispetto all’anno precedente. La sanità presenta un deficit annuale superiore ai 250 milioni, mentre sulle infrastrutture non è stato realizzato nulla di concreto. Dunque, che cosa è stato fatto con questi 3 miliardi?

La risposta è amara: il 70% dei fondi FSC è stato spalmato a pioggia, trasformato in un bancomat elettorale per Giani e il Pd. Nel frattempo, la presidente Von der Leyen insiste nel voler smantellare la Politica Agricola Comune, mettendo a rischio risorse fondamentali per l’agricoltura, che rappresenta il cuore pulsante dell’Europa e dell’Italia. Spostare questi fondi nel meccanismo dei Fondi di Sviluppo e Coesione significa svuotare di sostanza il settore consegnandolo a una visione arretrata e pericolosa. Se consegnassimo al Pd anche queste risorse, il futuro del nostro territorio sarebbe segnato da un ulteriore declino: per questo è essenziale un cambio di passo. La Toscana merita di più e noi abbiamo davanti la più grande opportunità storica per invertire la rotta, restituire fiducia nelle istituzioni e rilanciare il nostro territorio.

Questa opportunità si chiama Alessandro Tomasi. Dobbiamo sostenerlo ora, aprire una campagna elettorale che affronti con coraggio le enormi criticità della Toscana, proponendo soluzioni concrete e credibili. Solo il buon governo del centrodestra può invertire il destino della nostra Regione. Abbiamo le capacità, le persone e, finalmente, la vera occasione per cambiare la storia della Toscana”.

Resta aggiornato

Invalid email address
Promettiamo di non inviarvi spam. È possibile annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.