Un brand, un fondo, una missione: il piano di Galella (FdI) per la Montagna Lucana

Valorizzare i territori montani della Basilicata, ricchi di risorse naturali, identità e potenzialità economiche. È questo l’obiettivo della proposta di legge regionale presentata dal consigliere di Fratelli d’Italia, Alessandro Galella, nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Potenza lo scorso 25 giugno. Come? Con la creazione di un fondo regionale dedicato alla tutela e allo sviluppo economico e occupazionale della Montagna Lucana, un’area che coinvolge 77 dei 131 Comuni lucani, accomunati da una quota altimetrica superiore ai 600 metri. “Il fondo – ha spiegato Galella – sarà alimentato fino al 2032 dal 60% dei circa 100 milioni di euro ancora non utilizzati e provenienti dagli accordi con le compagnie petrolifere, destinati allo sviluppo economico e a investimenti cosiddetti no oil. Non peserà quindi sul bilancio regionale”.

A gestire le risorse sarà un Tavolo permanente per la montagna, pensato per fornire risposte concrete a ogni comparto: turismo, ambiente, agricoltura, artigianato, cultura, energia e servizi. Si tratterebbe della prima legge regionale interamente dedicata alla montagna in Basilicata, ispirata a esperienze simili già attive in Piemonte e Umbria. L’intento, ha detto Galella, è “di intervenire su un mondo spesso trascurato ma ricchissimo, fatto di stazioni sciistiche, sentieri, strutture ricettive, borghi e bellezze naturali che meritano attenzione e sostegno”. Il testo abbraccia anche quelle realtà imprenditoriali e associative che operano stabilmente in ambito montano, pur avendo sede in Comuni a quota inferiore. Per garantire efficacia e trasparenza, la proposta prevede due strumenti di governance: oltre al Tavolo permanente, una Struttura di missione con funzioni di pianificazione, monitoraggio e valutazione degli interventi finanziati. Oltre alle risorse derivanti dagli accordi petroliferi, potranno confluire nel fondo anche i proventi regionali legati a cave, miniere, utilizzo delle acque pubbliche e concessioni minerarie.

I finanziamenti saranno assegnati tramite bandi pubblici annuali, con criteri e priorità definiti dal Tavolo, che sarà composto da rappresentanti istituzionali e del mondo economico e culturale dei territori montani. Grande attenzione è riservata anche all’organizzazione territoriale. La legge incentiva la nascita delle “Unioni Montane”, forme di collaborazione tra Comuni di montagna per gestire congiuntamente servizi in settori strategici: turismo, ambiente, agricoltura, scuola, energie rinnovabili, digitalizzazione e artigianato. “Premiamo chi saprà unirsi in queste forme associative – ha dichiarato Galella – perché crediamo siano lo strumento più efficace per dare piena attuazione alle politiche di sviluppo e alle azioni sul territorio”. Un altro punto innovativo della proposta è la creazione di un marchio unitario “Montagna Lucana”, con un logo e un piano di comunicazione coordinato. L’obiettivo è promuovere un’identità chiara e riconoscibile, capace di rappresentare il territorio a livello turistico, culturale e commerciale.

Un brand pensato per valorizzare anche all’esterno, ma soprattutto tra i lucani stessi, il potenziale spesso nascosto di queste aree, considerate marginali ma ricche di autenticità e resilienza. Una visione di sviluppo che mira a contrastare lo spopolamento, sostenere le economie locali, valorizzare le identità territoriali e accompagnare anche le zone più interne della regione nella transizione ecologica e digitale. Un passo concreto per rimettere davvero al centro chi vive e lavora in montagna.

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