Era il 2017 quando Danilo Toninelli illuminava l’opinione pubblica con una massima lanciata su Twitter: “Dei tedeschi ammiro la serietà istituzionale. Un ministro si è dimesso per una tesi copiata. Se non chiarisce, Madia dovrebbe fare lo stesso”. L’allora deputato del M5S, poi Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, si riferiva ad un episodio spiacevole che aveva investito il Ministro della Pubblica Amministrazione del Governo Renzi, accusata di aver copiato la sua tesi di laurea.
Oggi le stesse accuse si muovono contro il neo Ministro 5stelle dell’Istruzione, Lucia Azzolina, accusata di aver plagiato la sua tesi di laurea per la “Scuola di specializzazione per l’insegnamento secondario”. Immediata è stata la levata di scudi grillina nei confronti del giovane Ministro, la quale, tra le dichiarazioni rilasciate nelle ultime ore, non si è mai soffermata nel merito delle accuse ricevute, limitandosi a dare dell’analfabeta a tutti i suoi accusatori.
Balzata agli onori della cronaca per il brillante risultato conseguito nel concorso da preside (zero in informatica e 5/12 in inglese), il Ministro Azzolina, a soli quattro giorni dal suo giuramento, si può già annoverare nell’infelice schiera di quei Ministri dell’Istruzione che, negli ultimi anni, non hanno certamente lasciato bei ricordi agli studenti italiani e all’opinione pubblica. Pensiamo alla sbornia iconoclasta dell’ex Ministro Fioramonti, colui che voleva togliere i crocifissi dalle aule e ripensare l’insegnamento della storia, a suo dire, fomentatrice d’odio. Pensiamo al suo predecessore Marco Bussetti, il quale, alla domanda se servissero più fondi per scuole del Sud, rispose “No, serve che ci mettano più impegno”. E ricordiamoci anche di Valeria Fedeli, che avrebbe sicuramente invidiato l’accusa di plagio dell’Azzolina perché lei, la sua laurea, se l’è inventata di sana pianta.
Le accuse che riguardano l’Azzolina sono di una gravità senza precedenti perché truccare una tesi, soprattutto per mano di una aspirante professionista della scuola, è un pessimo esempio da fornire ai nostri studenti e a chi sogna di percorrere la faticosa strada dell’insegnamento. Una macchia inaccettabile per il massimo rappresentante dell’istruzione italiana. Auspichiamo che un sussulto di dignità spinga il Ministro Azzolina a recarsi in Parlamento per fare chiarezza e per rispondere delle accuse rivoltele per le quali, se confermate, le dimissioni sarebbero l’unica via da percorrere.
Il Governo ed il Movimento che hanno fatto della lotta agli “sprechi” della politica una battaglia fondamentale, hanno sdoppiato un Ministero che da anni era – proficuamente – unito per dare una posizione a chi non l’ha certamente meritata. Che ne è dei loro buoni propositi? La spartizione di poltrone vale più dei principi, evidentemente. Infine, ci teniamo a ricordare al Governo Conte che nella vita reale, fuori dal Palazzo, chi copia una tesi non viene premiato ma viene espulso dall’Univeristà e rischia una denuncia. L’ennesima onta sull’operato di Conte e della sua squadra che ci fa davvero sperare di poter tornare presto ad elezioni per poter dare a questa Nazione una guida sicura.