Una fiaccola per Paolo. Il racconto di una vita, di un uomo, di una comunità

19 Luglio, Via D’Amelio.

Sono le 20.00. C’è una timida luce che prova ancora a farsi vedere, che piano piano si affievolisce per lasciare il posto al buio della sera. Il caldo torrido della giornata è oramai passato, e sulla pelle arriva una brezza leggera che permettere di respirare un po’ di più e di godersi la città, adesso meno caotica rispetto a qualche ora prima.

Nella zona che circonda Via D’Amelio iniziano ad arrivare diverse persone, l’atmosfera inizia già a farsi piuttosto movimentata.

Oggi è un giorno particolare, carico di emozione e che rappresenta un momento unico di riflessione.

A breve partirà la fiaccolata in ricordo di Paolo Borsellino.

Dalle nostre telecamere che riprendono il corteo in diretta da Piazza Vittorio Veneto vediamo centinaia e centinaia di giovani, di famiglie, di rappresentanti politici che tengono con sé una fiaccola e che sono pronti a percorrere questo lungo cammino fino all’ulivo che si trova alle nostre spalle.

Un cammino simbolico, che racconta anche, e soprattutto, il cammino di vita e di comunità di ognuno di noi.

Ogni persona che è qui infatti ha una propria storia, un proprio motivo per partecipare a questa commemorazione.

Ogni persona che è qui, per quanto ognuna diversa dalle altre, però, ha qualcosa che la lega indissolubilmente e inevitabilmente con tutte le altre che sono al suo fianco.

Ed è la necessità-e ancora di più la volontà- di non arrendersi mai. Di non arrendersi di fronte all’oblio della memoria. Di non arrendersi di fronte ad una verità non concessa. Di non arrendersi, più di tutto, alla mafia, in qualunque forma essa si manifesti.  

I momenti che stiamo vivendo sono momenti unici e irripetibili. Perché, nonostante questa sia la 29° edizione della fiaccolata palermitana, ogni volta è come se fosse la prima. Ogni volta c’è qualcosa che ci arricchisce un po’ di più. Ogni volta c’è un particolare che non avevamo colto, una esperienza diversa da vivere, o da vivere in maniera diversa, nuove persone con cui parlare, un sorriso da regalare, una nuova lacrima di commozione, una mano in più da stringere.

Intanto i minuti trascorrono velocemente. Il tragitto della fiaccolata è quasi giunto al termine.

A Via D’Amelio si inizia a percepire che il momento topico della serata sta per arrivare. È un misto di emozioni difficilmente descrivibile a parole, perché più che altro è tutto da vivere.

I partecipanti continuano a camminare, in un silenzio rispettoso e solenne, quasi a non voler disturbare il ricordo di un uomo così grande e coraggioso da aver sacrificato addirittura la propria vita nella ricerca della verità e della giustizia.

Ed ecco che finalmente si iniziano a vedere le fiaccole, che piano piano si avvicinano. È una immagine suggestiva: centinaia di persone, giovani soprattutto, si avvicinano con lo striscione che recita “Paolo Vive!”, richiamando il murales che si staglia in lontananza alle loro spalle.

Il corteo prosegue verso il palco che è stato posto alla fine della via. Intrecciamo diversi sguardi. Non serve parlare, sappiamo bene che se siamo qui facciamo parte tutti quanti di un qualcosa di più grande, di più potente e di più sentito che mai.

Dopo qualche momento di brusio e di mormori, torna il silenzio. E parte, finalmente, l’inno del nostro Paese. Ed è proprio lì, in quel preciso istante, sulle note di Fratelli d’Italia, che ci ritroviamo e sappiamo di essere comunità più che mai. Tutti insieme, tutti veramente Fratelli.

Resta aggiornato

Invalid email address
Promettiamo di non inviarvi spam. È possibile annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.