Unifi. Azione Universitaria: stop ai rapporti con le università israeliane è indegna battaglia ideologica da centri sociali che danneggia gli studenti

Cinque dipartimenti dell’Università di Firenze votano per la sospensione delle collaborazioni con Israele una decisione che sacrifica lo sviluppo e la ricerca. Azione Universitaria: danno inaccettabile per gli studenti

Negli ultimi consigli di dipartimento dell’Università degli studi di Firenze, Matematica e Informatica, Ingegneria, Architettura, Agraria, Scienze politiche e Economia, hanno votato per interrompere i rapporti di collaborazione con università israeliane. Una decisione che si traduce in un danno concreto per studenti, ricercatori e per la qualità dell’offerta accademica dell’Ateneo.

Tra le università coinvolte troviamo la Tel Aviv University, con anche il Blavatnik Center, che è tra i principali centri internazionali di studio sulla cybersecurity, in cooperazione con Scienze politiche. La Ben Gurion University of the Negev, eccellenza in ingegneria, sostenibilità e scienze applicate. È partner in progetti di cooperazione scientifica con i dipartimenti di Agraria, Matematica e Ingegneria. La Ariel University, con cui il Dipartimento di architettura collaborava nel Solomon project, un’iniziativa congiunta su Firenze e Gerusalemme. La Hebrew University di Gerusalemme, che si occupa di programmi di geoscienze in collaborazione con con il Dipartimento di Scienze della terra. Il Weizmann Institute of Science, tra i più prestigiosi centri di ricerca del mondo, coinvolto indirettamente tramite progetti di neuroscienze e fisica all’interno del laboratorio LENS di Firenze.

Queste collaborazioni hanno garantito per anni borse di studio, tirocini internazionali, progetti di ricerca congiunta, pubblicazioni scientifiche e scambi culturali che hanno arricchito il valore formativo dell’università. L’università deve essere un luogo di dialogo e sapere libero, non un’arena per battaglie ideologiche scollegate dagli interessi accademici. Chi si erge portavoce della pace, non può usare la cultura come un arma con cui colpire università, professori e studenti. Ciò che è accaduto nei consigli di dipartimento è il risultato di una militanza che sacrifica l’interesse comune per fare propaganda. Boicottare intere istituzioni accademiche in base all’ideologia politica è un gesto in contraddizione con i principi dell’università pubblica e libera.

Lo scrivono, in una nota, Alice Bianconi, Senatore di Azione Universitaria all’Università degli Studi di Firenze, Marco De Giusti, rappresentante degli studenti presso il Dipartimento di Architettura dell’Unifi, Niccolò Marchesi, rappresentante degli studenti presso di Dipartimento di Scienze Politiche, Jacopo Barocchi, Tommaso Dugini, Emanuele Picariello e Lucrezia Colligiani, rappresentati degli studenti presso il Dipartimento di Economia.

Resta aggiornato

Invalid email address
Promettiamo di non inviarvi spam. È possibile annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.