Dodici persone compresi tre bambini di undici, cinque e un anno erano i componenti della famiglia Mannan che viveva nella città di Luton, nel Bedfordshire (contea cerimoniale), in Inghilterra. Improvvisamene, l’intera famiglia aveva abbandonato tutto per recarsi in Siria dove poter combattere con lo stato Islamico. Oggi, rivela Mailonline, sono tutti morti.
Tre tra i figli adulti dei Mannan sono stati uccisi combattendo per lo Stato islamico, mentre altri sette componenti la famiglia, tra cui i tre bambini di età compresa tra 1 e 11 anni, sono stati annientati in un attacco aereo. Gli anziani genitori, Muhammed Mannan e sua moglie Minera, sono entrambi morti nell’ex capitale del gruppo terroristico, Raqqa, per cause naturali. Parlando dalla sua casa di Luton, il figlio maggiore di Muhammed Mannan, Shalim, nato da un precedente matrimonio e che non era stato avvertito delle intenzioni della famiglia, ha dichiarato: “E’ una fine tragica e dobbiamo tracciare una linea definitiva su tutto questo. Stiamo cercando di andare avanti con le nostre vite, e di elaborare tanto lutto”’, ha aggiunto. Si ritiene che la famiglia Mannan abbia attraversato la Siria poco dopo essere arrivata nella vicina Turchia nel maggio 2015, dove si era fermata dopo un viaggio in Bangladesh. Quando non sono stati visti tornare in Gran Bretagna, sono stati segnalati come scomparsi dai parenti preoccupati.Due mesi dopo il suo arrivo in Siria, il capofamiglia aveva rilasciato una dichiarazione dove annunciava il sostegno di tutti loro allo Stato islamico, e raccontava la felicità per ritrovarsi finalmente in una terra “libera dalla corruzione e dall’oppressione della legge creata dall’uomo. Una terra governata dalla sharia”. Poi Muhammed a domanda precisa aveva aggiunto: “Sì, siamo tutti e 12 d’accordo, e non comprendiamo perché questo numero dovrebbe essere scioccante, quando ci sono migliaia e migliaia di musulmani da ogni angolo del mondo che ogni giorno attraversano terra e mare, e affrontano pericoli, per venire nello Stato Islamico che è la nostra unica e vera casa.” Il signor Mannan, che è stato il più vecchio inglese mai andato in Siria per combattere con l’Isis, è stato anche ritratto tenendo il dito in un apparente dimostrazione di sostegno per all’Isis. Ma suo figlio Shalim ha rivelato in un’intervista che suo padre era stato “ingannato” e che quando si era accorto di essere caduto in una sorta di trappola da cui difficilmente sarebbero usciti vivi, aveva esortato i più giovani della famiglia a tentare di rientrare in Gran Bretagna. “Mio padre era confuso, triste, piangeva ogni giorno. Non è in pace”, ha dichiarato sempre Shalim. In seguito è emerso che alla famiglia era stato permesso di lasciare il Regno Unito nonostante fosse stata fermata a Heathrow e che la casa fosse stata perquisita da agenti anti-terrorismo.Poi, purtroppo, il 75enne Muhammed è morto per le complicazioni del diabete di cui soffriva, mentre sua moglie lo aveva preceduto nella tomba per un cancro. All’epoca i due si trovavano a Raqqa, capitale dei terroristi e città sempre sotto assedio, in cui era tra l’altro difficilissimo ottenere medicinali. I due figli più piccoli della coppia, Mohammed Zayd Hussain e Mohammed Toufique Hussain, 25 e 19 anni, sono entrambi morti nella battaglia per Raqqa contro le forze sostenute dagli americani, che hanno conquistato la città nell’ottobre 2017. Il resto della famiglia è fuggito con altri jihadisti e ha percorso un po’ tutta la Siria per fermarsi l’anno scorso intorno a Baghouz. Lì, durante i combattimenti per il controllo dell’ultimo pezzo di territorio dello Stato Islamico, un altro figlio, Mohammed Abil Kashem Saker, 31 anni, è stato colpito e ucciso. L’area è caduta all’inizio di quest’anno in seguito a una brutale battaglia, segnando la sconfitta per il gruppo terrorista militante.I restanti membri della famiglia Mannan , e precisamente la loro figlia, Rajia Khanom, 21 anni, il figlio Mohammed Saleh Hussain, 26 anni, e sua moglie Roshanara Begum, 24, i loro tre figli e un’altra nuora , Sheida Khanam, 27 anni, sono invece morti sotto un attacco aereo mentre cercavano di fuggire da Baghouz. Il cugino di Mannan, Abdul Khalid, ha detto: “Da quello che ci è stato riferito, stavano cercando di allontanarsi da Baghouz per dirigersi verso un campo profughi, come tante altre persone in quel momento, ma c’erano continui bombardamenti in corso e sono stati coinvolti. Erano tutti insieme, questo è tutto quello che sappiamo. Non siamo sicuri se fossero in una casa o all’aperto, ma il fatto è che sono tutti morti. I dettagli su come siano effettivamente morti non sono più importanti.” Il signor Mannan era un devoto e fedele frequentato della moschea di Bury Park a Luton, dove era una figura popolare e le notizie sulla morte della famiglia hanno addolorato molti membri della congregazione. Abul Hussain, presidente della suddetta moschea, ha commentato: ” Muhammed era un uomo adorabile devoto alla sua famiglia. Quando è partito per la Siria siamo rimasti tutti scioccati perché non potevamo credere che fosse capace di qualcosa del genere. Non era il Muhammed che conoscevamo. Non possiamo ancora credere che l’intera famiglia sia stata spazzata via, che ci siano stati bambini così piccoli tra le vittime, e non riusciamo a immaginare cosa avranno dovuto passare in tutti quei giorni, viste le terribili cose che stavano accadendo in Siria”. La casa dei Mannon a Luton è attualmente in affitto e i vicini hanno detto che anche loro sono stati informati dai parenti che l’intera famiglia è morta.Un amico della famiglia ha aggiunto: “Tutti qui intorno lo sanno. È davvero difficile immaginare che qualcuno rinunci alla sicurezza dell’Inghilterra per andare a vivere in Siria con tutta la famiglia, specialmente con bambini così piccoli. Ad essere onesti, non avrebbe mai potuto finire bene. I nostri cuori vanno ai Mannan e a quella parte della famiglia che è ancora qui a Luton. “