La commissione Tgr di Unirai respinge al mittente le accuse del collega Rai Sigfrido Ranucci rivolte alla Tgr nella quale, a suo dire, i giornalisti non riuscirebbero a fare inchieste in quanto “bloccati dal politico o dal mafioso locale”.
Il costante impegno dei colleghi della Tgr è mirato a raccontare in pienezza i fatti del territorio, senza occultare alcunché e senza piegarsi a presunte pressioni di politici o criminali. Ne va della nostra professionalità e serietà di dipendenti del servizio pubblico. Ma anche della qualità dell’informazione da offrire a beneficio dei cittadini.
La trasparenza e la completezza del nostro operato sono testimoniate dai ripetuti servizi e approfondimenti dedicati proprio alla politica, alla criminalità e ai casi di intrecci tra esse. Politici locali o criminali non rappresentano, dunque, uno strumento di pressione e di limitazione della nostra libertà e del nostro diritto-dovere di informare. Ma al contrario l’oggetto di un racconto teso a denunciare gli episodi in cui i due mondi si compenetrano pericolosamente.
L’esortazione al collega Ranucci è a guardare con meno pregiudizi la Tgr. Siamo sicuri che trarrà spunti validi anche per le sue interessanti inchieste. Lo afferma la Commissione Tgr di Unirai in una nota.