Uniti da un rapporto incestuoso, tentano di uccidere i loro sei figli, ma ci riescono solo con i primi due.

Due persone estremamente malvage, una donna e il suo fratellastro, imparentati da parte di madre, finiranno in galera a vita, e otterranno la libertà condizionale solo tra una quarantina di anni, sempre che per allora non siano già morti di vecchiaia. I due insieme hanno messo al mondo ben sei figli che lasciavano crescere in un degrado quasi totale, occupandosi di loro pochissimo, e lasciando che i bambini se la cavassero da soli. Madre e padre, si dice entrambi tossicodipendenti, erano troppo occupati a procurarsi la droga per poter pensare ad altro.
Alla lunga, qualcuno ha denunciato la situazione ai servizi sociali che, dopo alcuni sopralluoghi, hanno scoperto l’assurda situazione in cui vivevano i sei minori. A questo punto, si è deciso tramite un giudice di togliere la potestà genitoriale ai due e di affidare tutti e sei i ragazzini a degli istituti o case famiglia in attesa di una possibile adozione.
Ma se fino ad allora Barrass, 35 anni, e Machin, 39 anni, si erano a mala pena accorti di aver messo al mondo sei figli, ecco che trovano intollerabile che i ragazzini siano sottratti loro e decidono perciò ‘meglio morti che in istituto’. Così, quando la polizia si è recata nella casa di Sheffield per eseguire l’ordine del tribunale, ha trovato i due figli maggiori della coppia, Blacke di 14 anni e Tristan di 13 anni, feriti a morte nel loro letto a castello. I due ragazzini erano stati strangolati e soffocati da Barrass e Machin, mentre gli altri figli erano stati drogati e tenuti sott’acqua nella vasca da bagno, nel tentativo di affogarli.
Dopo che i dettagli completi di questo scioccante caso sono stati delineati in tribunale durante il processo, Barrass e il suo fratellastro complice Machin sono stati entrambi incarcerati a vita e sono stati condannati a non meno di 35 anni dietro le sbarre. Avranno almeno settant’anni prima di poter richiedere la libertà condizionale che, tra l’altro, non è detto venga loro concessa.
Uno dei bambini sopravvissuti ha riferito agli assistenti sociali che lui e i suoi fratelli erano “preoccupati di diventare assassini quando sarebbero stati più grandi perché era quello che facevano la loro madre e Brandon” e ha aggiunto che volevano che i loro genitori andassero in prigione per ” almeno300 anni”.


Sia Sarah Barrass che Brandon Machin provenivano da una famiglia disfunzionale che non pochi problemi aveva dato ai servizi sociali. I due erano stati a lungo curati, ma alla fine avevano iniziato a sviluppare una relazione sessuale tra l’altro segnalata proprio dai servizi sociali senza che nessuno potesse fare nulla. In seguito, i due hanno cominciato ad avere figli, bene attenti però che la figura di Brandon fosse sfumata sullo sfondo, e lui apparisse solo come un fratello amorevole che supportava per quanto poteva la sorella single con 6 figli a carico. Ai bambini era stato fatto credere che il loro papà fosse morto in guerra, arrivando a raccontare loro che si era trattato di un caduto della Seconda guerra mondiale.
Tutte queste rivelazioni hanno fatto chiedere come mai ci sia voluto così tanto per intervenire sulla famiglia Barrass, e perché non si sia fatto nulla per proteggere prima i bambini. Un assistente sociale, per discolparsi, ha raccontato che i bambini vivevano soli con la mamma, che da fuori non lasciava intravvedere nulla della crudeltà con cui trattava i figli. Tra l’altro, il movente del duplice omicidio e degli altri tentati omicidi, potrebbe essere diverso da quello individuato dalla corte.
Pare, infatti, che Tristan, il 13enne figlio della coppia, avesse tentato di aggredire sessualmente il più piccolo dei fratelli, fatto che avrebbe preoccupato Sarah, convinta che questo atteggiamento potesse richiamare su di loro le attenzioni degli assistenti sociali. Così, secondo la ricostruzione degli inquirenti, Machin ha strangolato Blake mentre Barrass ha strangolato proprio Tristan usando una corda della sua vestaglia. La coppia si è poi scambiata le vittime e ha incappucciato i ragazzi con delle federe nere ben strette alla base ‘per essere più sicuri’ hanno detto. Ma, a quanto pare, le due piccole vittime sono sopravvissute tutta la notte, e così il mattino successivo i due assassini hanno dovuto portare a termine il loro crimine con grande nervosismo di Sarah che non vedeva l’ora di ‘dedicarsi’ ai bambini più piccoli, tutti inferiori di 13 anni.
La polizia, almeno per loro, è intervenuta in tempo. Un assistente sociale ha dichiarato: “I bambini ora sono al sicuro e riceveranno un buon sostegno durante questo periodo traumatico. Faremo per loro tutto quello che è possibile”.
Meglio tardi che mai.

 

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RK Montanari
RK Montanarihttps://www.lavocedelpatriota.it
Viaggiatrice instancabile, appassionata di fantasy, innamorata della sua Italia.

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