Notizia falsa, speculazione strappalacrime, “l’aborto nel 1976 era un reato”: così la Lucarelli tenta, con fare miserabile, di trovare la falla nel libro della Meloni.
Nel Libro “Io sono Giorgia”, l’autrice riporta i racconti della sua mamma, di quando era una giovane donna, ferita, spaventata, con una storia d’amore ormai finita ed una bimba piccola. Questa donna si ritrova incinta, sola, senza un lavoro e disperata. Così, raccogliendo i consigli di parenti ed amici si determina ad interrompere la gravidanza. Come avrebbe potuto andare avanti, sola e con due figlie? Ma arrivata al momento di liberarsi di quello che agli occhi del mondo sembrava un fardello, quella giovane donna decise di no. Decise che l’avrebbe tenuta con sè la sua creatura. Così inizia la storia di vita della Meloni. Con un gesto di amore puro.
Questo ricordo dolce e tormentato, che parla di una vita che sboccia nonostante tutto e tutti, però viene sozzato dalle illazioni meschine di chi, pur di sollevare la polemica ed ottenere qualche like, lorda il ricordo e costruisce un caso fondato su nulla, se non sulla sete di notorietà a qualunque costo.
E dunque il notizione, la perla scovata dalla Lucarelli, sarebbe che la legge 194 è del 1978 e che dunque, essendo Giorgia del 1976, ai tempi narrati abortire sarebbe stato un reato: Chi mente, si chiede la Lucarelli, “tu o tua madre?”
L’aborto illegale? Nel 1976? Cari scribacchini, prima di caricare le vostre biro con veleno e bile sarebbe il caso vi informaste.
E’ dal febbraio del 1975 che l’aborto non è più un reato. La Corte Costituzionale, con la Sentenza 27/1975, aveva espressamente sancito che non potessero andare incontro a conseguenze penali coloro che procuravano l’aborto e le donne che vi consentivano.
La consulta infatti dichiarava parzialmente incostituzionale l’art. 546 c.p., nella parte in cui puniva chi cagionava l’aborto di donna consenziente anche qualora fosse stata accertata la pericolosità della gravidanza per il benessere fisico o per l’equilibrio psichico della gestante.
Dopo questa sentenza che depenalizza l’aborto e lo rende una pratica legale, che non poteva portare dunque più ad alcuna conseguenza sanzionatoria, arriva la legge 194 del 1978, che regolamenta l’interruzione di gravidanza, ne disciplina i contorni e riempie il vuoto normativo che con la sentenza del 1975 nell’ordinamento si era venuto a creare.
Non era reato, non lo era più da tempo.
Ma il problema non è tanto l’affermazione patentemente falsa, né l’incapacità di certa sedicente stampa di reperire fonti elementari e basiche, perché evidenze di incapacità la Selvaggia nazionale ce ne ha già date a sufficienza. La cosa miserevole è che ancora una volta, pur di rovistare nel torbido consenso del web come un accattone nei cassonetti, si è speculato sui sentimenti più profondi, spettegolando come volgari viperette di rione su fatti che hanno oggettivamente una poderosa portata emotiva per chi li vive e ne scrive.
Saraaaaa !!! Sei una GRANDEEEEE !!!
Una viperetta di borgata, a prescindere dal veleno che sputa, non devi neppure prenderla in considerazione. Dai Giorgia vai avanti così che sei la migliore!
conferma che la preghiera di certi sinistri è sempre ” Dacci oggi il nostro ..Fango Quotidiano da offrire ai nostri aficionados ” !!!
Giorgia, non devi dare spiegazioni alla sinistra. Non occorrono: quelli intelligenti hanno ben compreso, ma la malafede come mezzo per disintegrare l’avversario la fa da padrona, quelli stupidi sono stupidi. Sii sempre te stessa. Ciò che vedrai a breve è solo l’inizio. Grande Giorgia.
Non offendiamo la gente che rovista nei cassonetti! Sono Italiani che meritano rispetto a differenza di qualcun’altro…
Quella di cui parlate voi è una legge per abortire in caso di problemi FISICI O MENTALI GRAVI. Non arrampicatevi sugli specchi!
Semplice da comprendere ad eccezione dei minus habens.
Ciao Sara! In realtà l’intervento di Selvaggia è molto più articolato rispetto a quel che tu scrivi e tratta anche specificatamente l’anno in cui la cara Giorgia nacque.
Cito dall’articolo:
L’aborto, nel 1976, era consentito solo secondo quanto stabilito dalla sentenza n. 27 del 18 febbraio 1975, che “dichiara l’illegittimità costituzionale dell’art. 546 del codice penale, nella parte in cui non prevede che la gravidanza possa venir interrotta quando l’ulteriore gestazione implichi danno, o pericolo, grave, medicalmente accertato nei sensi di cui in motivazione e non altrimenti evitabile, per la salute della madre”.
Nel 1976 l’interruzione volontaria di gravidanza era una pratica illegale. Abortire era un reato che prevedeva una pena dai 2 ai 5 anni.
La legge 194 sull’aborto, grazie alla quale oggi l’interruzione di gravidanza in Italia è consentita entro i primi tre mesi (escluso l’aborto terapeutico), è del 22 maggio 1978.
Giorgia Meloni, il 22 maggio del ’78, aveva un anno e 4 mesi.”
Quindi sì, l’aborto inteso come Giorgia l’ha fatto intendere, ai tempi era illegale.
Sicura di aver letto l’articolo per intero o, anche tu, “spettegoli come una viperetta da rione” senza aver letto e compreso l’articolo?
Altra domanda, visto che parliamo di Giorgia: te la sei beccata l’intervista dove le viene chiesto se sappia cosa significhi “gender” e lei, candidamente, risponde di non saperne assolutamente nulla, ma puntualmente parla e straparla su ciò che sia giusto e sbagliato a proposito di qualcosa che neanche lontanamente conosce?
Saluti.
Se la raccontano e se la cantano. D’altronde votano lei.
Brava, quando ci vuole ci vuole
Credo che lo squallore di questo giornalismo da osteria si commenti da solo. La Luccarelli avrebbe fatto bene ad abortire invece di partorire questo suo miserabile scoop da tre soldi.
Selvaggina Lucarelli…cheffiguradimmerda