Urzì (FdI): Mattarella riconosce titolo vittima terrorismo a Vittorio Tiralongo, ora celebrare tutti eroi uccisi

“Vittorio Tiralongo, vittima del terrorismo, finalmente ottiene un riconoscimento a lungo atteso, oltre 60 anni. Assassinato con un colpo di fucile alle 21.30 del 3 settembre 1964 all’esterno della Caserma di Selva dei Molini in Alto Adige da componenti di una organizzazione secessionista antitaliana, è stato insignito dal capo dello Stato del titolo di vittima del terrorismo. La notizia è trapelata dalla famiglia (la vedova e la figlia) che in tutti questi anni hanno richiamato le istituzioni repubblicane ad assumere una posizione chiara di riconoscenza, sempre evitando di riaccendere i fuochi mai spenti ma con la fermezza derivante dal diritto di celebrare un uomo dello Stato ucciso nell’adempimento del proprio servizio.

Da carabiniere poco più che ragazzino si era trovato a prestare il proprio servizio prima in Trentino e poi lassù, in una delle più sperdute valli dell’Alto Adige dove imperava in quegli anni la banda, come veniva soprannominata sarcasticamente, dei “quattro bravi ragazzi della Valle Aurina”, autori di una serie impressionante di attentati e omicidi. Chiarissimo il contesto, chiarissima la matrice, chiarissimo l’utilizzo della medesima arma in successive operazioni terroristiche eppure per lunghi anni la propaganda secessionista ha sempre voluto offuscare il sacrificio di Tiralongo anche spesso usando modalità infamanti. Oggi con la concessione del titolo di vittima del terrorismo, ai sensi della legge dello Stato, il carabiniere Vittorio Tiralongo viene ascritto nel novero degli eroi della Nazione, dei martiri della Repubblica a cui l’intero paese riconosce il valore del sacrificio. Questo riconoscimento è anche un monito affinché mai più violenza politica ed estremismi ideologici nonché radicalismi separatisti possono attraversare le belle vallate dell’Alto Adige e perché si possa finalmente trovare anche un luogo dove potere degnamente celebrare queste vittime in provincia di Bolzano dopo decenni di oblio”.

Così Alessandro Urzì, deputato di Fratelli d’Italia alla Camera, capogruppo in commissione Affari Costituzionali e coordinatore regionale di FdI in Trentino Alto Adige.

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