“Ci sono istituzioni museali che hanno un grande valore culturale e storico, il museo della Guerra di Rovereto in più ha anche un valore morale unico nel suo genere. Il focus del museo è in particolare la grande guerra. Che è il focus anche dei volumi che oggi vengono presentati, che sono mirati a rappresentare l’evoluzione delle uniformi, degli armamenti, degli equipaggiamenti, delle protezioni e dei distintivi dell’esercito italiano dalla fase ante bellica alla conclusione del conflitto. È anche la collocazione del museo, di cui gli autori sono eccellenti testimoni, che lo rende unico: ci troviamo a Rovereto, lungo quella che fu una delle linee del fronte, nel cuore di uno dei cosiddetti territori irredenti che al termine di quella tempesta andò a ulteriormente completare l’unità nazionale. C’è qui però solo uno splendido approccio scientifico in questi volumi che integrano e fissano la memoria di un’epoca in cui le forze armate sono state trascinate dal corso degli eventi in una evoluzione anche forzata che oggi rappresenta uno spaccato limpido di un’epoca di grandi straordinari sconvolgimenti geopolitici. E l’epoca eroica del completamento del Risorgimento, ma è anche l’epoca dei grandi dolori. Questi libri riescono a consegnarci attraverso le divise e tutto ciò che ruotava attorno ad esse tutte le emozioni che l’accompagnarono”. Lo ha detto il deputato di Fratelli d’Italia e promotore dell’iniziativa Alessandro Urzì durante la conferenza stampa, che si è tenuta oggi alla Camera, di presentazione dell’ultima serie della collana dal titolo ‘L’esercito italiano nella Prima guerra mondiale’ a cura di Francesco Frizzera e Davide Zendri. Sono anche intervenuti i due autori e Oswald Mederle, presidente del Museo Storico Italiano della Guerra.