La Commissione Europea ha accettato la domanda presentata dalle autorità italiane per i danni della tempesta Vaia e ha proposto la mobilitazione del Fondo di Solidarietà europeo (FSUE) per un importo pari a 277 milioni 204 mila e 595 Euro.
Questo il punto saliente contenuto nella risposta inviata nel tardo pomeriggio di ieri dal commissario per la politica regionale Corina Cretu all’europarlamentare uscente di Fratelli d’Italia Remo Sernagiotto, che due mesi fa – mediante interrogazione – aveva chiesto alla stessa Cretu lumi sull’iter di approvazione del Fondo.
Nella risposta della Commissione si legge che “il 20 dicembre 2018 le autorità italiane hanno presentato domanda di assistenza a titolo del Fondo di solidarietà dell’UE (FSUE) per i danni causati dalle condizioni meteorologiche estreme verificatesi fra ottobre e inizio novembre 2018. La domanda riguarda la maggior parte delle regioni italiane e comprende anche il Veneto, quale regione più gravemente colpita. I danni diretti cumulativi ammontano a oltre 6,6 miliardi di EUR. Il 15 maggio 2019 la Commissione ha accettato la domanda presentata dalle autorità italiane e ha proposto la mobilitazione del FSUE per un importo pari a 277 204 595 EUR“.
Nella risposta ufficiale il commissario Cretu sottolinea come “i programmi dei fondi strutturali si basano sul principio della gestione condivisa, mentre le priorità strategiche specifiche delle regioni sono decise a livello nazionale”.
Scatta poi una panoramica sui fondi regionali di derivazione comunitaria, come POR e PSR. “Ad esempio”, si continua a leggere nella risposta di Cretu, “all’interno del programma operativo regionale di Trento, 9 milioni di EUR sono stati assegnati a misure di sicurezza e all’aumento della resilienza delle zone più esposte al rischio idrogeologico”.
E ancora: “Anche il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale sostiene azioni preventive volte a ridurre le conseguenze delle calamità naturali e azioni volte a ripristinare il potenziale forestale danneggiato da tali eventi. Il programma di sviluppo rurale (PSR) della Lombardia include entrambi i tipi di intervento, mentre il PSR Veneto prevede solo interventi di ripristino, anche per i danni provocati dal dissesto idrogeologico. La regione Friuli Venezia Giulia ha introdotto operazioni di ripristino a seguito della tempesta, mentre Bolzano ha optato per un regime di aiuti di Stato che comprende investimenti forestali concepiti per ridurre il rischio idrogeologico”.
Soddisfatto Sernagiotto: “Sono felice che, seppure con dei ritardi, si sia arrivati all’approvazione del Fondo, attivazione che avevo sollecitato il 12 novembre scorso, nei giorni immediatamente successivi alla tempesta, in plenaria a Stasburgo proprio davanti al commissario Cretu. Sono contento che l’Europa abbia lanciato un segnale di forte sostegno, oggi i miei successori qui a Bruxelles e i livelli istituzionali italiani – Governo e Regione in primis – dovranno vigilare, darsi delle priorità e studiare interventi mirati di ripristino idrogeologico e boschivo. E’ una grande occasione per mettere mano a un patrimonio immenso e fare programmazione”.
“Nel mese di legislatura che mi resta farò tutti gli approfondimento del caso. La partita va giocata fin da subito”, la conclusione di Sernagiotto.