“Il merito è un tema forse poco attuale, poco conformista, trascurato in questa nostra Italia, con effetti collaterali non positivi. Dobbiamo avere il coraggio di rimetterlo al centro della crescita. Una parola meravigliosa, dal latino ‘mereor’, ‘essere degno di qualcosa’. Il prerequisito è l’offerta di pari formazione e opportunità, in assenza delle quali il merito starebbe in un angolo, sopravanzato dai privilegi. E il merito, senza opportunità, sarebbe tragedia, diceva Bukowski.
Il merito non discrimina, semmai livella verso l’alto, unico e giusto ascensore sociale. Ciò valga anche per la scuola, siano riconosciuti tutti i risultati, anche i negativi. Da parte di chi li consegue e da parte di chi valuta. Perché ‘la vera giustizia – ci ricorda Aristotele – non è dare a tutti lo stesso, ma dare a ciascuno ciò che vale’. Menti brillanti, mani laboriose, attraverso intuizione e sacrificio hanno generato valore e ricchezza, da distribuire e trasformare in lavoro per molti. Chi vale non può essere compresso, deve avere la libertà di mostrarsi e competere.
Il merito è un principio di giustizia naturale mai messo in discussione nella storia della nostra civilità, se non da esperienze che hanno fallito miseramente, come l’ideologia comunista. Oggi è di nuovo sotto attacco, da parte di forze anti-umaniste già sconfitte più volte, che si insinuano di nuovo nel dibattito pubblico, ne è testimonianza la bugiarda crociata contro le discriminazioni. L’Italia deve avere il coraggio di dire che l’unico diritto acquisito è quello di essere messi a un pari punto di partenza e di non avere limiti sul traguardo. Come diceva Seneca, ‘la virtù non nasce dal sangue ma dall’animo e dalle azioni’. Occorre liberare il punto di partenza da catene e lucchetti. Solo così si può prendere il volo. Questa è la stagione del merito, il governo Meloni sta cercando di affermarlo come unico parametro di equità e, a ben vedere, anche questo può definirsi ‘talento’”.
Così il Vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli, esponente di Fratelli d’Italia, nella sua introduzione al convegno ‘Valore e merito: storie di successo, coraggio, talento’, presso l’Aula dei gruppi parlamentari.