«Il ritorno del fumo dalla ciminiera della Venator di Scarlino rappresenta un segnale di speranza e, soprattutto, il risultato del grande lavoro di attenzione e di mediazione portato avanti dal Ministero del Made in Italy e dal ministro Adolfo Urso. Dopo anni di fermo, vedere nuovamente attiva una linea produttiva, anche se temporanea, dimostra che lo stabilimento può e deve tornare a essere un motore economico e occupazionale per tutto il territorio della Maremma».
È quanto dichiara Fabrizio Rossi, deputato grossetano di Fratelli d’Italia, commentando la notizia della riattivazione parziale di una linea di produzione alla Venator.
«Questa riaccensione – prosegue Rossi – non è un caso, ma il frutto di un percorso concreto di ascolto e di interlocuzione tra Governo, istituzioni locali e azienda. Il ministro Urso, con determinazione e senso di responsabilità, ha mantenuto alta l’attenzione su questa vertenza strategica per la Toscana e per il polo industriale del Casone di Scarlino. Ora occorre proseguire con la stessa determinazione per arrivare a un vero piano di rilancio industriale, che salvaguardi definitivamente posti di lavoro e competenze».
«La Venator è un patrimonio di professionalità e di know-how che non può andare disperso. Questa prima riattivazione è il segnale che la fabbrica è viva e che il Governo Meloni è al fianco dei lavoratori e del territorio, pronto a sostenere con forza ogni percorso di rinascita industriale» conclude Fabrizio Rossi.