Ogni giorno ha la sua notizia, ogni sindaco la sua trovata. E a Roma, da un po’ di tempo, le idee della giunta Gualtieri sembrano uscite da un cabaret più che da un’amministrazione. Dopo l’infelice epopea della “zona 30” estesa a tappeto, ora arriva il colpo di teatro: un bando per accogliere migranti a casa propria. Gratuitamente, ovviamente.
Sì, avete letto bene: il Comune di Roma invita i cittadini ad aprire le porte delle loro abitazioni per ospitare migranti, senza alcun riconoscimento economico o rimborso minimo. Insomma, mantenere a spese proprie altre persone, così, per bontà d’animo. E, ovviamente, col rischio che non sempre si tratti di “brave persone”.
Tale progetto, secondo l’entourage capitolino, sarebbe “inclusivo” e “solidale”. Ma, guardando meglio, sembra proprio essere l’ennesima pagliacciata targata sinistra.
Una pagliacciata che pare uscita dai sogni utopici di Ilaria Salis e compagnia cantante. E infatti il sindaco influencer, reduce dalle numerose performance canore in pubblico, pare non avere abbastanza tempo per occuparsi della sicurezza urbana, del traffico, del degrado. Ma per lanciare bandi da barzelletta, evidentemente, lo trova eccome.
Ora però la domanda che sorge spontanea è: dove sono finiti i radical chic del centro storico? Dove si sono nascosti i benestanti della Roma-bene, quelli con le magliette arcobaleno e le seconde case ai Parioli? Dove sono i registi, gli attori, i paladini della sinistra col portafogli pieno che partecipano ai cortei e si indignano a comando?
Li aspettiamo al varco. Perché qui, cari signori, si tratta di passare dalla teoria alla pratica. Di aprire davvero le porte delle vostre ville, dei vostri attici, delle vostre residenze da rivista patinata. Volete l’accoglienza? Bene. Fatela voi. Mostrate l’esempio. Noi vi guardiamo.