Non contenti delle loro continue campagne denigratorie, i leader di Alleanza Verdi e Sinistra, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, hanno deciso di fare un passo ancora più grave: denunciare il Governo Italiano alla Corte Penale Internazionale dell’Aja per presunta “complicità” nel genocidio palestinese.
La mossa, presentata in pompa magna nella sede della Camera, è stata accompagnata da cartelli accusatori e dichiarazioni al veleno: “Abbiamo segnalato il Governo per complicità nei crimini internazionali commessi a Gaza”, hanno detto, accusando l’Italia di essere “complice” di Netanyahu.
Il tutto, ovviamente, condito dalla retorica della “giustizia” e della “pace”, che però nasconde un dato lampante: colpire direttamente l’immagine dell’Italia sul piano internazionale, gettando discredito sulle istituzioni e sul governo eletto democraticamente dal popolo.
È il solito vizio della sinistra: incapace di vincere nelle urne, tenta di ottenere tramite i giudici ciò che non riesce a conquistare con il consenso popolare. Dell’immagine dell’Italia, a loro non gli interessa affatto: l’unico obiettivo è colpire e screditare l’avversario politico, trattato non come un interlocutore democratico, ma come un nemico da abbattere ad ogni costo, anche a discapito del Paese stesso.
L’ipocrisia di Fratoianni e Bonelli emerge in tutta la sua evidenza se si ricorda che sono gli stessi che hanno spalancato le porte del Parlamento Europeo a Ilaria Salis, una figura certamente contraddittoria per la vicenda Ungherese della quale è stata protagonista. Un’elezione che, agli occhi del mondo, non proietta certo un’immagine positiva dell’Italia, ma che anzi la associa a estremismi e azioni violente. Eppure, sono proprio loro a parlare di “danno all’immagine del Paese”. Evidentemente, per Fratoianni e Bonelli, la coerenza è un optional.
Mentre il governo lavora per tutelare gli interessi nazionali e mantenere saldo il ruolo dell’Italia nello scenario internazionale, AVS preferisce giocare a fare il giustiziere globale, dimenticando però di rappresentare gli italiani prima di tutto.
Conclusione? Non è la prima volta che i Verdi e i “Sinistri” si schierano contro il loro stesso Paese. E ogni episodio aggiunge un tassello in più alla verità: per loro, l’Italia non è una casa da proteggere, ma un campo di battaglia su cui regolare i propri conti ideologici.