«Diciotto agosto 1946. Da un anno e mezzo la Seconda guerra mondiale era terminata e da poco era nata la Repubblica Italiana. A Pola, città dove gli italiani rappresentavano il 90% della popolazione, regnava incertezza e timore per il futuro. In quella domenica d’estate, sulla spiaggia di Vergarolla, durante una manifestazione sportiva, esplosero improvvisamente 28 ordigni bellici. Erano stati disattivati, ma nella notte ignoti attentatori li avevano riattivati. L’esplosione fu devastante: oltre cento persone persero la vita, tra cui molte donne e bambini. Di alcune vittime rimasero solo resti irriconoscibili, raccolti in feretri comuni; di altre nulla, se non piccoli brandelli finiti in mare. L’immagine simbolo di quella tragedia resta quella di un vigile del fuoco che portava tra le braccia il corpo senza vita di una bambina. In quelle ore drammatiche, il medico Geppino Micheletti, che aveva perso i suoi due figli nell’attentato, non smise di prestare soccorso ai feriti. A lui il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha conferito la Medaglia d’Oro al Merito della Sanità Pubblica. E proprio a Micheletti, come deputati, abbiamo voluto intitolare un premio, assegnato a ‘medici straordinari’ nel corso di una cerimonia nella Sala della Regina di Palazzo Montecitorio” ricorda il deputato di Fratelli d’Italia, Andrea Mascaretti. “La strage di Vergarolla fu la prima strage terroristica della Repubblica Italiana e, con oltre cento vittime, resta ancora oggi la più sanguinosa. Eppure, fu sepolta dal silenzio e non ebbe mai un processo. Per questo, come deputato della Repubblica, rivolgo un appello a tutti gli italiani, ovunque si trovino – in spiaggia, in montagna, in città o all’estero – a dedicare alle ore 14.10 un minuto di silenzio in memoria delle vittime di Vergarolla. Un gesto di verità, giustizia e memoria, – conclude Mascaretti – affinché la Repubblica non dimentichi mai la sua prima, terribile strage”