Tragedia a Castel d’Azzano, in provincia di Verona. Tre carabinieri sono morti e quindici persone — tra militari dell’Arma, poliziotti e vigili del fuoco — sono rimaste ferite durante un’operazione di sgombero in una casa colonica occupata da tre fratelli italiani. L’esplosione, avvenuta all’alba, ha provocato il crollo dell’edificio e un vasto incendio, domato solo dopo ore di lavoro.
Le vittime sono il Luogotenente Carica Speciale Marco Piffari, il Carabiniere Scelto Davide Bernardello e il Brigadiere Capo Qualifica Speciale Valerio Daprà, in servizio tra Padova e Mestre. I tre fratelli Franco, Dino e Maria Luisa Ramponi, agricoltori con gravi problemi economici, si erano barricati nell’abitazione, già in passato teatro di tentativi di resistenza agli sgomberi. Il casolare era saturo di gas: l’esplosione è avvenuta all’apertura della porta d’ingresso, travolgendo i militari che stavano facendo irruzione.
L’intervento del Governo
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha espresso dolore e partecipazione:
“Ho voluto esprimere personalmente la mia vicinanza al Comandante Generale dell’Arma in una telefonata, estendendola a tutti i Carabinieri. Un pensiero va anche a tutte le Forze dell’Ordine e ai Vigili del Fuoco, che ogni giorno operano con dedizione e coraggio al servizio dello Stato. Ai feriti rivolgo l’augurio di una pronta guarigione e il ringraziamento va al personale sanitario e a tutti coloro che sono intervenuti con tempestività e professionalità. Seguo con partecipazione e dolore gli sviluppi di questa drammatica vicenda, che ci richiama al valore e al sacrificio quotidiano di chi serve l’Italia e i suoi cittadini.”
Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi si è recato al Comando Generale dell’Arma alle 9.30, definendo l’accaduto “un bilancio tragico e drammatico” e sottolineando la pericolosità degli interventi di sgombero forzato.
Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha reso onore ai caduti: “Desidero rendere onore alla memoria dei tre carabinieri che hanno sacrificato la vita compiendo fino all’ultimo il loro dovere al servizio del Paese. La grande famiglia della Difesa si stringe con affetto e rispetto intorno ai loro cari.”
Il ministro per gli Affari Europei Tommaso Foti ha parlato di “sacrificio che ricorda ogni giorno il valore e la dedizione di chi serve lo Stato”.
Anche il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha espresso “profondo cordoglio e vicinanza alle famiglie delle vittime, esempio del rischio quotidiano affrontato da chi garantisce la sicurezza di tutti noi”.
Il sottosegretario all’Interno Emanuele Prisco ha confermato la mobilitazione di venti operatori USAR e del Nucleo Investigativo Antincendi nazionale, definendo “drammatico il bilancio e straordinario l’impegno dei soccorsi”.
Il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani ha definito i militari “eroi moderni, simbolo della gratitudine che lo Stato deve a chi serve con dedizione”.
Le reazioni politiche
Il presidente del Senato Ignazio La Russa ha parlato di “profondo dolore” e ha auspicato che “i colpevoli di questa tragedia siano presto assicurati alla giustizia”.
Dal territorio, il senatore Luca De Carlo, coordinatore veneto di Fratelli d’Italia, ha definito la vicenda “un dramma inaccettabile che colpisce al cuore lo Stato”, mentre il capogruppo FdI alla Camera Galeazzo Bignami ha sottolineato come “ancora una volta, uomini e donne in divisa pagano un tributo altissimo nella loro missione per la sicurezza di tutti”.
L’inchiesta e il fermo del fuggitivo
Il procuratore di Verona Raffaele Tito ha confermato che l’esplosione è avvenuta mentre si dava esecuzione a un decreto di perquisizione. All’interno dell’abitazione sono state trovate cinque bombole di gas e bottiglie incendiarie, indizio di un gesto volontario.
Il terzo fratello, Franco Ramponi, inizialmente fuggito, è stato rintracciato e fermato dai carabinieri del Nucleo investigativo senza opporre resistenza.
Il magistrato Valerio de Gioia ha dichiarato che, se la dinamica sarà confermata, i reati ipotizzabili sono strage e omicidio plurimo, puniti con l’ergastolo.
Il sacrificio e la memoria
Dietro ogni uniforme ci sono uomini che servono lo Stato fino all’estremo sacrificio. I tre carabinieri di Verona sono morti compiendo il proprio dovere, testimoni di quel coraggio silenzioso che tiene unita la Nazione. Il loro sacrificio ricorda che la libertà, la sicurezza e la vita civile dell’Italia si reggono ogni giorno sul servizio di chi sceglie di difenderle, anche a costo della propria.