“Sono soddisfatta, siamo tutt’altro che isolati”, ha detto Giorgia Meloni all’arrivo al vertice della Comunità Politica Europea (CPE), che si sta svolgendo in attesa del prossimo Consiglio europeo informale.
Nel punto stampa tenuto nella giornata odierna- 5 ottobre- il Presidente del Consiglio, riferendosi ai recenti sviluppi sul Patto di migrazione e asilo, ha confermato: “In questa trattativa la percezione e gli intenti dell’Europa sulla materia della migrazione stanno evolvendo verso una linea più pragmatica, di legalità, che vuole combattere i trafficanti, che vuole fermare l’immigrazione illegale e gestire la migrazione legale. Questo è l’unico modo anche per dare alle persone una vita dignitosa”. È dunque l’Ue che oggi si avvicina e si conforma alla linea dell’Italia, e non più viceversa. Un segno tangibile di come le cose si stiano modificando a livello sovranazionale, nonostante qualche imprevisto nel percorso.
Parliamo in particolare delle tensioni tra Italia e Germania che qualche giorno fa hanno visto i due Paesi su fronti opposti.
“Abbiamo un bilaterale domani mattina con Scholz, ci siamo sentiti. Sicuramente sarà un’occasione per ragionare di come fare passi in avanti soprattutto per quello che interessa l’Italia, ossia il tema della dimensione esterna, gli accordi con il Nord Africa e la guerra ai trafficanti”, ha spiegato il premier, che già ieri aveva espresso la propria soddisfazione per l’emendamento ritirato dalla Germania, facendo così passare la posizione italiana.
Sempre sul Patto migranti ha proseguito: “La proposta italiana attuale non è quella di continuare a parlare di come redistribuire persone che illegalmente entrano in Europa. La proposta italiana è fermare l’immigrazione illegale, ed è anche l’unica che può mettere tutti d’accordo.”
Ci si domanda se Giorgia Meloni, dunque, sia soddisfatta di questa Europa. “Si può fare sempre meglio. Sicuramente sono soddisfatta della piega che ha preso ieri il dibattitto sul Patto di migrazione e asilo. Sulla dimensione esterna bisogna correre un po’ di più”, ha sintetizzato.
In ultima battuta il Capo dell’esecutivo ha menzionato il Piano Mattei: “Siamo in dirittura d’arrivo anche con una norma relativa alla governance di questo nostro piano. La presentazione del piano confrontare prevalentemente con i paesi europei nella conferenza che avremo Italia-Africa ai primi di novembre”.
L’obiettivo finale è quello di rendere l’Italia “un pioniere in questa materia”, puntando su rapporti diversi con il continente africano, mettendo in campo un approccio che non deve essere paternalistico, ma deve essere da pari a pari. “Chiaramente abbiamo bisogno di un’Europa che creda nel suo complesso perché possa essere efficace. Da sola l’Italia non può affrontare tutti i problemi del continente”, ha concluso.