Al Via il Vertice delle Nazioni Unite sui Sistemi alimentari in Etiopia, dove è presente come protagonista assoluta l’Italia.
Arrivata nella giornata di ieri – 27 luglio – Giorgia Meloni ha avuto modo di incontrare a livello bilaterale il Primo Ministro della Repubblica Federale Democratica di Etiopia, Abiy Ahmed, e il Presidente del Kenya, William Ruto. In seguito, il premier ha anche incontrato il Presidente della Commissione dell’Unione Africana, Mahmoud Ali Youssouf.
Incontri fondamentali, che confermano l’impegno profuso dal nostro Paese nei rapporti con il continente africano. Non solo a livello di retorica, ma nel concreto, andando ad interfacciarsi e a mettere sul tavolo tematiche concrete con le singole Nazioni con cui si sta sviluppando un rapporto sempre più stretto e intenso.
Con il Presidente del Kenya, Meloni ha discusso dei progetti congiunti nei settori dell’agricoltura e dell’energia, che sono già operativi. Tanto che il Presidente Ruto ha espresso il suo apprezzamento non solo per il sostegno infrastrutturale, ma soprattutto per l’approccio italiano fondato sulla co-progettazione e sul rispetto delle esigenze locali.
Nel faccia a faccia avuto con il Primo Ministro Abiy Ahmed, è emerso poi il profondo apprezzamento da parte etiopica per l’attuazione delle numerose iniziative nell’ambito del Piano Mattei per l’Africa, con particolare riferimento ai settori dell’acqua, della sanità e dell’agricoltura sostenibile. Inoltre, il Primo Ministro etiope ha espresso gratitudine per la prosecuzione del sostegno della cooperazione allo sviluppo italiana nel prossimo triennio 2026-2028, e, in conclusione, si è confermata la volontà condivisa di continuare a lavorare per lo sviluppo e la stabilità regionale.
Un tema, quest’ultimo, che è stato al centro anche dei colloqui tra Giorgia Meloni ed il Presidente della Commissione dell’Unione Africana, Mahmoud Ali Youssouf, nel corso dei quali si è anche parlato del ruolo che il Piano Mattei può svolgere per rafforzare la connettività infrastrutturale dell’area. Un Piano che ha tra l’altro trovato l’apprezzamento dello stesso Presidente Youssouf, che ha tenuto ad assicurare il pieno e convinto sostegno dell’Unione Africana alla strategia italiana.
Il summit etiope rappresenta dunque non una mera visita di cortesia, ma si inserisce in una azione di diplomazia strategica, che vede l’Italia in prima linea per scrivere una nuova storia tra Europa e Africa. Per creare un nuovo futuro, che non parte più dall’assistenzialismo calato dall’alto, ma da una visione politica che valorizza l’Africa come interlocutore alla pari, come alleato chiave per il destino del Mediterraneo allargato.
In questo senso, perciò, riveste una centralità assoluta il Piano Mattei per l’Africa- fra l’altro al centro anche dei colloqui bilaterali; un Piano cardine della strategia estera italiana, che si sta dimostrando nei fatti molto più di un progetto economico, perché interviene su tutta una serie di aeree fondamentali per l’intera vita del continente. O meglio, dei continenti- quello europeo e quello africano.
Il nuovo paradigma con cui sempre più realtà guardano e si relazionano con l’Africa è perciò il risultato di una leadership italiana chiara, determinata, coerente. Perché è proprio grazie all’Italia che oggi il continente africano non è più terra da sfruttare né problema da gestire, ma è la nuova frontiera dello sviluppo globale. Ed è l’Italia ad aver avuto il coraggio e la lucidità di capirlo per prima.
Perché oggi è il Sud del mondo a offrire soluzioni a un’Europa stanca, lenta, burocratica.
E chi ancora dice che questo Governo non pensa agli interessi dell’Italia sbaglia di grosso. Perché sta facendo esattamente questo: tutelare gli interessi nazionali attraverso una strategia estera che guarda al lungo periodo, che crea relazioni bilaterali solide e durature, generando opportunità concrete per le imprese italiane, per la cooperazione, per la sicurezza regionale, e costruendo una piattaforma geopolitica che darà frutti per decenni.
E così, mentre molti ancora sanno solo parlare di futuro, l’Italia di Giorgia Meloni lo sta costruendo.